Convegno nazionale “Ciao, bella!”

Sabato 19 dicembre 2015, ore 11
Sala del Consiglio Comunale di Faenza (Ravenna)
Per le Giornate della Liberazione di Faenza

Convegno Nazionale
CIAO, BELLA!
Per il 70° della Liberazione e per i 50 anni dello storico spettacolo
di canzoni partigiane e popolari

Convegno su passato, presente e futuro della Musica Resistente attraverso Bella Ciao, la prima operazione di recupero della tradizione popolare italiana che aprì a tutte le iniziative successive in relazione al folk, al canto sociale, alla canzone di protesta e anche alla world music nel nostro Paese.

  • Saluto istituzionale di Luca De Tollis, presidente del Consiglio Comunale di Faenza.
  • Introduzione di Federico Savini, giornalista e critico musicale di Sette Sere e Blow Up.
  • Interventi di Stefano Arrighetti (presidente dell’Istituto De Martino, che con il Nuovo Canzoniere Italiano realizzò lo spettacolo Bella Ciao cinquant’anni fa), Giampiero Bigazzi (produttore discografico di Materiali Sonori e vicepresidente di AudioCoop), Umberto Rinaldi (studioso de La Musica nelle Aie).
  • Conclude Giordano Sangiorgi, organizzatore del MEI (Meeting delle Etichette Indipendenti) e presidente di Cà di Malanca.

In apertura portano il loro saluto i rappresentanti dell’ANPI di Ravenna, di Faenza e di Imola.

L’incontro si chiuderà con la proiezione del videoclip Bella Ciao – Riccardo Tesi, Lucilla Galeazzi, Elena Ledda, Ginevra Di Marco, Alessio Lega, Andrea Salvadori, Gigi Biolcati per la regia di Pierfrancesco Bigazzi.

Con il supporto della Scuola di Musica Popolare di Forlimpopoli.

Per informazioni 0546/646012, 349/4461825

“Disegniamo una canzone” in mostra

70° LiberAzione - Disegnamo una canzone

Ala Bianca e Istituto Ernesto de Martino presentano

Disegniamo una canzone
Una mostra da vedere e ascoltare
Le vignette di una Liberazione – 70° anniversario
presentate da Sergio Staino

I canti della Resistenza in un doppio CD prodotto da Ala Bianca

Dal 15 dicembre al 30 gennaio, presso la sede del Club Tenco, a San Remo, in piazza Cesare Battisti, all’ex scalo merci della vecchia stazione.

Il mestiere di etnologo – Mostra bibliografica su de Martino

Locandina mostra de Martino

Il mestiere di etnologo
Mostra bibliografica su Ernesto de Martin
a cinquant’anni dalla morte

Dal 18 novembre all’11 dicembre presso la Sala esposizioni della Biblioteca Regionale Universitaria Giacomo Longo, Palazzo Arcivescovile, via I Settembre 117, Messina

Orari: dal lunedì al venerdì 9-13; mercoledì 16-18

La mostra Ernesto de Martino. Il mestiere di etnologo è dedicata al grande studioso a cinquant’anni dalla morte.
Il napoletano de Martino (1908-1965), formatosi al pensiero di Benedetto Croce, fu storico delle religioni, etnologo, studioso di tradizioni popolari, storico della cultura, meridionalista. Oggi viene unanimemente considerato il padre dell’antropologia italiana, di quell’antropologia sviluppatasi nel secondo dopoguerra sulla scorta delle suggestioni gramsciane e progressivamente fattasi attenta a cogliere gli stimoli intellettuali e le suggestioni ermeneutiche provenienti dalle correnti di pensiero più vitali del Novecento, il marxismo, l’esistenzialismo, la psicanalisi, la fenomenologia.
De Martino venne elaborando nel corso di una lunga maturazione durata almeno un quarto di secolo una originalissima interpretazione storicista delle manifestazioni religiose, corroborata attraverso innovative ricerche sul campo nel Mezzogiorno d’Italia, condotte adottando il pionieristico criterio del lavoro in équipe interdisciplinare. Dal primo studio (Naturalismo e storicismo nell’etnologia) del 1941 alle più mature opere rivolte all’analisi dei fenomeni magico-religiosi del Sud (Morte e pianto rituale, Sud e magia, La terra del rimorso), ai saggi in cui aspetti della società moderna vengono indagati con sensibilità antropologica (Furore, simbolo, valore), alla straordinaria opera postuma (La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali), apparsa nel 1977, egli non dismise mai un suo personalissimo dialogo critico, fatto di abiure e di ritorni, col maestro Benedetto Croce. Nel mezzo a tale imponente produzione si colloca l’opera sua più famosa, Il mondo magico, del 1948, oggi considerato un classico dell’antropologia tout court. Di de Martino alcune riflessioni teoriche come quelle sulla crisi della presenza e sull’ethos del trascendimento nel valore, come anche l’importanza accordata alla soggettività dell’antropologo, sono ormai da considerare capisaldi del pensiero antropologico del XX secolo.
Di questo studioso, che forse per primo in Europa insieme a Claude Lévi-Strauss colse lucidamente il nocciolo dell’antropologia, ossia quello “stupefatto incontro tra culture” in cui l’antropologo stesso avverta la necessità di abbandonare il proprio distacco scientifico per giungere a mettere in causa il suo proprio sistema di valori (in ciò anticipando tematiche divenute cogenti nel nostro tormentato presente) la mostra cercherà di dare conto della straordinaria ricchezza di pensiero, attraverso un’esposizione bibliografica e fotografica, presentando inoltre su pannelli numerosi brani tratti dai suoi scritti, scelti e organizzati in modo da offrire al visitatore l’architettura complessiva della sua opera. Saranno anche in mostra tutti i volumi della mitica Collana Viola (Einaudi-Boringhieri), che ebbe un notevole peso nello “sdoganamento” delle tematiche antropologiche in Italia. La proiezione di documentari etnografici e una tavola rotonda completeranno infine l’evento.

Sergio Todesco (curatore)

Rivoluzionando

Pietro Gori

Rivoluzionando
L’Utopia a portata di mano
Un fine settimana di musica e impegno con tre protagoniste della ricerca musicale fiorentina: Francesca Breschi, Lisetta Luchini e Chiara Riondino

Venerdì 27 e sabato 28 novembre 2015, ore 21
Teatro di Rifredi – Via Vittorio Emanuele II 303, Firenze
Tel. 055.422.03.61

Venerdì 27, ore 21
Canti d’amore e d’anarchia
– Canzoni d’amore, canti anarchici e di lotta della tradizione toscana e non solo –
Con Lisetta Luchini e Chiara Riondino, voci e chitarre
Agli strumenti musicali e cori Eleonora Tassinari

Sabato 28, ore 21
Viaggio sonoro attorno al ’68
– Per fare memoria, per capire, per imparare –
Con Francesca Breschi (voce, harmonium indiano), Chiara Riondino (voce, chitarra), Riccardo Mori (chitarre)

Edizione speciale di “Sud e magia”

Sud e magia - Copertina

L’Istituto Ernesto de Martino ha collaborato alla realizzazione della edizione speciale di Sud e magia di Ernesto de Martino (Donzelli editore) in occasione dei cinquant’anni dalla scomparsa dell’autore.

Ernesto de Martino
Sud e magia
Edizione speciale con le fotografie originali
di F. Pinna, A. Gilardi e A. Martin e con l’aggiunta
di altri testi e documenti del cantiere etnologico lucano.
A cura di Fabio Dei e Antonio Fanelli
Roma, Donzelli, 2015 (Nuova Biblioteca)
pp. LII-318, rilegato, ISBN 9788868433512
€ 34,00

— Scheda del libro —

«In quanto orizzonte stabile della crisi, la magia offre il quadro mitico di forze magiche, di fascinazioni e possessioni, di fatture e di esorcismi, e istituzionalizza la figura di operatori magici specializzati. In quanto operazione di riassorbimento del negativo nell’ordine metastorico, la magia è più propriamente rito, potenza del gesto e della parola: sul piano metastorico della magia, tutte le gravidanze sono condotte felicemente a termine, tutti i neonati sono vivi e vitali, il latte fluisce sempre abbondante nel seno delle madri, e così via, proprio all’opposto di ciò che accade nella storia».

È venuto il momento di riappropriarsi di Sud e magia di Ernesto de Martino. A cinquant’anni dalla morte dell’autore, questo grande classico dell’indagine etnografica sul nostro Mezzogiorno può essere oggi riletto per quello che effettivamente rappresenta: un contributo – modernissimo, addirittura precorritore – alla comprensione profonda dei modi e dei riti della cultura popolare che portano al riscatto dalla «crisi della presenza» in contesti di forte e perturbata criticità. La «bassa magia cerimoniale» praticata dai contadini lucani è interpretata come un ricco istituto culturale in grado di offrire protezione esistenziale ai ceti popolari, in un regime di vita dominato dalla miseria materiale e dall’oppressione politica. Nella lettura di de Martino, riti e simboli magici non contrassegnano una mentalità primitiva collocata fuori dalla storia (com’era stato per il Carlo Levi di Cristo si è fermato a Eboli): al contrario, il libro si sforza di considerarli all’interno di una più ampia «storia religiosa del Mezzogiorno» e delle relazioni tra classi egemoniche e subalterne che in essa si istituiscono. Coraggiosamente pubblicato per la prima volta nel 1959 da Giangiacomo Feltrinelli, il libro dà conto delle ricerche condotte dall’autore sulla cultura popolare in Lucania lungo il corso di una serie di «spedizioni etnografiche», la più significativa delle quali fu compiuta nel 1952.
Attraverso una intensissima osservazione sul campo, operata con l’aiuto di tecniche e strumenti di grande rigore, l’indagine analizza quelle pratiche di possessione, fascinazione e magia che «proprio per la loro rozzezza ed elementarità rivelano più prontamente i caratteri strutturali e funzionali di quel momento magico che – sia pur affinato e sublimato – si ritrova anche nel cattolicesimo», vale a dire nelle forme più complesse della religiosità meridionale. Questa nuova edizione, introdotta da un denso saggio storico-critico dei curatori, ripropone tutti i testi e le immagini fotografiche dell’edizione del 1959, corredati e arricchiti da materiali rimasti per lo più inediti, raccolti qui per la prima volta in un percorso organico che introduce il lettore nello straordinario «cantiere» etnologico lucano da cui ha preso corpo il testo di Sud e magia.

— INDICE —

Premessa dei curatori

Magia, ragione e storia: lo scandalo etnografico di Ernesto de Martino
Introduzione di Fabio Dei e Antonio Fanelli
1. Magia e questione meridionale: un duplice scandalo?
2. Crisi della presenza e riscatto mitico-rituale
3. Fra Croce e Gramsci: il problema della storicità delle categorie
4. Ricercatore e «compagno»: l’impegno politico di Ernesto de Martino
5. Dalle «Note lucane» alla spedizione etnologica del 1952
6. Le ricerche in Lucania: materiali, percorsi, protagonisti
7. La struttura e i temi di Sud e magia
8. Dopo Sud e magia
9. Magia e demologia
10. Conclusioni

Sud e magia

Prefazione

Magia lucana
1. La fascinazione
2. Fascinazione ed eros
3. La rappresentazione magica della malattia
4. Infanzia e fascinazione
5. La fascinazione del latte materno
6. La tempesta
7. Vita magica di Albano

Magia, cattolicesimo e alta cultura
1. Crisi della presenza e protezione magica
2. L’orizzonte della crisi
3. La destorificazione del negativo
4. Magia lucana e magia
5. Magia lucana e cattolicesimo meridionale
6. Illuminismo napoletano e jettatura
7. Sensibilità romantica, polemica protestante e jettatura
8. Regno di Napoli e jettatura

Epilogo

Appendice
Intorno al tarantolismo pugliese

Note

Indice delle illustrazioni

Il cantiere di Sud e magia
1. Note lucane
2. Una spedizione etnologica studierà scientificamente la vita delle popolazioni contadine del Mezzogiorno
3. Risposta a Quaroni
4. L’opera a cui lavoro
5. Dalle note preparatorie
6. Relazione sulla spedizione folkloristica in Lucania
7. Il documento etnografico
8. Una spedizione etnologica in Lucania
9. Una spedizione etnologica in Lucania (30 settembre-31 ottobre 1952)
10. Spedizione in Lucania
11. Inchiesta sui costumi dei contadini lucani
12. La tempesta e il prete
13. Mondo magico dei contadini lucani
14. Note di viaggio
15. Per un dibattito sul Folklore
16. Inchiesta etnografica in Lucania
17. Crisi della presenza e reintegrazione religiosa
18. Miseria psicologica e magia in Lucania

Appendice. Itinerari delle ricerche in Lucania
di Eugenio Testa

Bibliografia