Canti popolari risorgimentali e della Resistenza a Prato

L’Associazione Culturale Pratese Il Castello presenta

Lunedì 31 marzo 2014, ore 21.15
Cripta di San Bartolomeo, Piazza Mercatale, Prato

Serata dedicata ai
Canti popolari risorgimentali e della Resistenza

con Stefano Arrighetti
direttore dell’Istituto Ernesto de Martino

I testi dei canti presentati saranno messi a disposizione dei partecipanti.

Ingresso libero

Il Castello - Associazione Culturale Pratese

“Un mondo intero”: la festa della Lega di Cultura di Piadena per il 2014

Festa della Lega di Cultura di Piadena 2014 - Cartolina

Un mondo intero: questo è il tema, il titolo, l’orizzonte della Festa della Lega di Cultura di Piadena, che puntualmente arriva con la primavera e che rappresenta il nostro ri-incontrarsi e ri-conoscersi tra tanti compagni.
Noi del de Martino ci saremo anche con il nostro banchino, con le produzioni nuove e quelle vecchie.
Diamo di seguito il programma della Festa.

— Venerdì 28 marzo 2014 —
Ore 21, Casalmaggiore (CR), Teatro Comunale, via Cairoli 53
Concerto con canti del Bangla Desh, Kurdistan, India, Afganistan, Equador, Romania, Senegal, coro “Le femme” di Modena

— Sabato 29 marzo 2014 —
Piadena (CR), Teatro Parrocchiale, Piazza Garibaldi
Ore 10
Proiezione film
Ore 15
Incontro su “I 40 anni del gruppo
‘I Giorni Cantati di Piadena, Calvatone'”

— Domenica 30 marzo 2014 —
Pontirolo, frazione di Drizzona (CR),
casa del Micio e sede della Lega, via Piave 25
Ore 10
Convegno sul tema “Un mondo intero”
Relatori: Alessandro Portelli, Giovanna Marini, Peter Kammerer
Ore 15
Concerto dei vari gruppi e corali presenti alla Festa

Maggiori informazioni sul sito della Lega

Canti popolari del Maggio

Il Castello - Associazione Culturale Pratese

Lunedì 3 marzo 2014, ore 21.15
cripta di San Bartolomeo
piazza mercatale, Prato

Introduzione
Stefano  Arrighetti,  Direttore dell’Istituto Ernesto De Martino

Il Maggio
Monica e Andrea Fantacci, Jamie Marie Lazzara e Giovanni Bartolomei “da Prato” dell’associazione culturale “Le Radici con le Ali” di Sovicille (Si)  raccontano e cantano  il Maggio della Montagnola senese.
Saranno proiettati filmati di repertorio dell’archivio dell’associazione.
Seguirà dibattito.

Il gruppo del Maggio della Montagnola  nel 2013 ha compiuto 20 anni. È formato da circa trenta persone e si sposta nei poderi della Montagnola senese fra il 30 aprile e il 1° maggio. La loro storia, di vita e di Maggio, è stata raccolta nel  libro Venti di Maggio per le edizioni Effigi.
Giovanni Bartolomei da Prato è la memoria testuale dei concerti di Caterina Bueno e ne è stato anche corista. Jamie Marie Lazzara è la violinista storica di Caterina Bueno.
Andrea e Monica sono laureati in discipline demoetnoantropologiche e si occupano di ricercare i documenti dell’oralità contadina e della sua riproposta, collaborando spesso con il professor Pietro Clemente che insegna Antropologia nell’università di Firenze.

Giuseppe Morandi: un articolo su «il manifesto» e due iniziative

Gli azzali

Vi segnaliamo un bell’articolo sul lavoro cinematografico di Giuseppe Morandi pubblicato oggi su «il manifesto» a pagina 12: Se l’immagine diventa lotta di classe, leggibile qui nell’edizione online.
Sul lavoro di Morandi si terranno inoltre domani e dopodomani (giovedì 20 e venerdì 21 febbraio), a Roma, due iniziative organizzate da Apollo 11, Circolo Gianni Bosio, Lega di Cultura di Piadena e Premio Solinas (quest’ultimo, continuando nel suo lavoro di “riscoperta” dei narratori di realtà italiane, ha conferito a Morandi lo scorso dicembre la medaglia del presidente della repubblica).
Domani alle 17.30, alla Casa della Memoria e della Storia in via San Francesco di Sales 5, ci sarà la presentazione del CD Un mondo intero. La Festa della Lega di Cultura di Piadena, curato da Alessandro Portelli, con prefazione di Peter Kammerer e Giovanna Marini. Con Morandi converseranno Alessandro Portelli, Gianfranco Azzali, Roberto Seniga e Jajit Rai Metha.
Venerdì alle ore 21, alla Sala Piccolo Apollo in via Bixio 80b, si terrà la proiezione de I Paisan insieme al regista Marco Muller, Annamaria Granatello e Alessandro Portelli. I paisan raccoglie alcuni corti, girati da Morandi tra il ’56 e il ’67, che raccontano la vita dei contadini della Bassa padana. Tra questi El pasturin, Morire d’estate, Inceris li barbi.

“La leggera. L’anima della Toscana popolare in canto” a Milano

Dal 30 gennaio al 2 febbraio 2014
prima nazionale

LA LEGGERA
L’anima della Toscana popolare in canto
di e con Marco Rovelli

Marco Rovelli

Collaboro da qualche tempo con Marco Rovelli, entrambi siamo collaboratori del quotidiano L’Unità e abbiamo scritto un libro a quattro mani, ispirato alla vita di un nostro comune amico rom, il grande fisarmonicista Jovica Jovic. L’attività di Marco è nota per il suo lavoro di alta qualità e impegno sui migranti, sui lavoratori clandestini, ma in particolare sulle modalità e sulle forme delle istituzioni reclusorie che creano le segregazioni e le repressioni della dignità e del diritto nel nostro tempo. Ma lamentevolmente, non altrettanto noto è il suo lavoro di performer versatile e il suo strepitoso talento di cantante e ricercatore del repertorio di canti tradizionali della Toscana che ha avuto come interpreti l’indimenticabile Dodi Moscati ma, soprattutto, la grandissima Caterina Bueno. Marco, di Caterina, è il legittimo erede, per la sua capacità di interprete ma anche per essersi assunto il compito di dare futuro ad uno dei più preziosi tesori della nostra cultura nazionale. (Moni Ovadia)

Un recital di teatro-canzone in cui Marco Rovelli, musicista e scrittore, inanella i canti della tradizione toscana raccontando storie di vita di tre persone che incarnavano l’anima più profonda della Toscana popolare. Caterina Bueno (per Rovelli una maestra), che raccolse e cantò i canti di una millenaria cultura popolare. Altamante Logli, il re incontrastato dei genialissimi poeti improvvisatori in ottava rima. Carlo Monni, che incarnava lo spirito sanguigno della toscanità, la poesia della terra e del vino, degli alberi e delle donne. Negli anni sessanta Caterina Bueno andava in giro per la Toscana, per le osterie dei paesi, con la sua Cinquecento e il suo registratore Geloso, si fermava nelle osterie e beveva con i contadini, riusciva a farsi donare quei canti che a loro erano stati tramandati, si faceva donare secoli di canti e di storia. E li salvava quei canti, quei canti che noi chiamiamo popolari, perché in quegli anni sessanta in cui le lucciole scomparivano, come diceva Pasolini, gli anni di un radicale trapasso antropologico, se non ci fossero stati quelli come Caterina che andavano in giro a salvarle, le lucciole, si sarebbe rimasti nella notte. Rovelli, raccontando storie e brani di vita di Caterina, ma anche di Carlo e di Altamante, canterà molti canti della tradizione toscana – quasi tutti, ovviamente, salvati da Caterina Bueno -, iniziando con i rispetti d’amore e i canto del Maggio (che si cantava appunto quando veniva maggio per celebrare e propiziare il rifiorire della natura, e si andava di casa in casa, di cascina in cascina, cantando e suonando con i cappelli infiorati, augurando una buona annata e un buon raccolto ai poderi, con l’alberaio, che portava l’albero fiorito, il poeta, che improvvisava rime, il corbellaio, che portava il corbello, il cesto dove si mettevano le offerte, e i padroni di casa dovevano offrire da bere e da mangiare) per finire ai canti anarchici che nell’Ottocento si diffusero per riscattare la fatica secolare dei contadini e dei carbonai, le loro secolari tribolazioni.

Orario degli spettacoli
venerdì-sabato: 20.45
domenica: 16.00
lunedì: riposo

Info e prenotazioni
02.64.74.99.97
info@teatrodellacooperativa.it