Articoli dell'anno 2017

Canzoni contro la guerra 2017

Donna e cannone

Domenica 5 novembre 2017, ore 16.30
Teatro dell’Affratellamento, Firenze, Via G. Orsini, 73

Programma

I Cori

Le MusiQuorum e Le Mnemosine.

Lo spettacolo

Il gruppo “L’Albero della libertà” in Maledetti studenti italiani che la guerra l’avete voluta. Canzoni e letture contro la guerra, in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio di Roma. Sara Modigliani (voce), Gabriele Modigliani (chitarra), Stefano Pogelli (mandola), Gavina Saba (chitarra e voce), Livia Tedeschini Lalli (voce), Laura Zanacchi (voce) e la partecipazione del cantastorie siciliano Mauro Geraci.

Delle guerre meglio festeggiare la fine, non l’inizio. Maledetti studenti italiani che la guerra l’avete voluta è uno spettacolo-concerto costruito, negli anni del centenario della Prima Guerra Mondiale, a partire dalle storie e dalle canzoni di chi quella guerra l’ha subita ed è stato costretto a combatterla. Il titolo viene da una canzone molto diffusa nella memoria popolare, tuttora ricordata e cantata nella tradizione orale ed esprime assai bene il risentimento nei confronti di un interventismo classista già pronto a trasformarsi in fascismo. Questa memoria alternativa si intreccia con i racconti di storie interpretate da Mauro Geraci tratte dallo straordinario libro di memorie Terra matta di Vincenzo Rabito (Einaudi, 2007): un contadino siciliano spedito a fare la guerra dall’altro capo dell’Italia, che racconta senza ombra di ideologia ma con tutta la rabbia e la sofferenza della cultura popolare incarnate in una scrittura.

Il libro

Calendario civile. Per una memoria laica, popolare e democratica degli italiani (Donzelli, 2017). Con la partecipazione degli autori Alessandro Portelli e Vanessa Roghi.

Un originalissimo progetto collettivo all’insegna della storia e dell’impegno civile, il libro – firmato da un gruppo di studiosi e intellettuali prestigiosi – lancia e articola la proposta di un calendario civile, parallelo a quello religioso, scandito da 22 date celebrative di passaggi cruciali della nostra storia democratica e della nostra tradizione repubblicana. Fin dai primi anni del secondo dopoguerra, la questione di una ritualità altra, di un ciclo dell’anno laico, si è posta come fondamento di una comunità civile. A dare ulteriore sostanza storica a questo calendario, ogni data è accompagnata da una preziosa appendice di brevi documenti di storia orale, di brani autobiografici, poetici o musicali. L’obiettivo è la costruzione di un patrimonio di tradizioni condiviso: la storia e il passato aiutano così a comprendere, trasmettere e ricordare, rafforzando il tessuto della nostra comunità nazionale, sconfiggendo i rischi dell’oblio, e costruendo una cittadinanza capace di non smarrirsi nelle sfide del nostro tempo. Ideato e coordinato da Alessandro Portelli, Calendario civile è un progetto nato dalla collaborazione tra la Donzelli editore e il Circolo Gianni Bosio, che oltre a dar vita al volume scritto a più mani prevede un ciclo di eventi e spettacoli dal vivo intrecciati con i documenti orali contenuti nel volume.

Le canzoni

Concerto con I FRATELLI ROSSI

Al termine seguirà un buffet.
L’ingresso è gratuito (con contributi volontari e consapevoli del fatto che tutto si regge sull’autofinanziamento).

Comunicato stampa

Domenica 5 novembre, a partire dalle 16 e 30, si terrà al Teatro “L’Affratellamento”, via Orsini, Firenze, per il sesto anno, l’iniziativa Canzoni contro la guerra, promossa dall’Istituto Ernesto de Martino, dal Comitato “Fermiamo la guerra”, dall’ANPI e dalla Camera del Lavoro CGIL di Firenze, dal Coro “LeMusiQuorum”, dal Circolo ARCI “L’Affratellamento”.
Mentre si festeggia ufficialmente, il 4 novembre, l’Esercito italiano e la vittoria nella guerra ’15/18, costata centinaia di migliaia di vittime – soldati mandati al macello nell’assurdo tentativo di conquistare pochi metri di terra o fucilati nelle numerose decimazioni per “codardia” -, si vuole dare vita a un incontro antimilitarista, contro la violenza bellica e terrorista, per la pace “senza se e senza ma”. Convinti che sia estremamente necessario, mentre numerose guerre sono in atto in varie parti del pianeta e si ripresenta con forza la minaccia atomica, rilanciare il movimento pacifista, per sostenere la riduzione drastica delle spese militari, per battersi per l’uscita dell’Italia dalla NATO, per appoggiare la messa al bando delle armi nucleari, promossa all’ONU da 122 paesi, rivendicando con energia che anche il nostro paese aderisca a questo atto di grande civiltà.

Quest’anno il 5 novembre saranno a “L’Affratellamento”

  • i cori “LeMusiQuorum” e “Le Mnemosine”;
  • il Gruppo “L’Albero della libertà” con lo spettacolo Maledetti studenti italiani che la guerra l’avete voluta. Canzoni e letture contro la guerra, realizzato in collaborazione con il Circolo Gianni Bosio di Roma;
  • Alessandro Portelli e Vanessa Roghi che presenteranno il libro Calendario civile”;
  • i Fratelli Rossi con le loro canzoni.

L’iniziativa è dedicata a ICAN, l’organizzazione no profit (raccoglie 406 organizzazioni partner presenti in 101 paesi) che si batte per l’abolizione delle armi nucleari (ispiratrice della loro messa al bando in ambito ONU) e che proprio per questo ha ricevuto recentemente il Premio Nobel per la pace, e ad Alberto L’Abate, che ci ha lasciati in questi giorni (Alberto è stato un punto di riferimento importantissimo, tenace e combattivo – con le armi della nonviolenza – di tutto il movimento pacifista, e ha continuato la sua lotta per il disarmo atomico, e non solo, fino all’ultimo).

Gli Organizzatori, 20/10/2017

Crowdfunding per un film sulla ricerca in Salento di Giovanna Marini

Giovanna Marini

Sono già in corso le riprese di un film-documentario sulla ricerca che Giovanna Marini fece in Salento negli anni ’70, che produsse risultati notevoli permettendoci di venire a conoscenza di canti bellissimi.
La regia è di Giandomenico Curi e la produzione è formata da giovani salentini bravi ed appassionatissimi ma, come accade ormai sempre più spesso per ogni progetto culturale, hanno bisogno di finanziamenti, che stanno cercando di ottenere tramite una campagna di crowdfunding.
Ogni contributo, anche piccolo, è importante.

Cantiamogliele!

L’ANPI (comitato provinciale di Forlì e Cesena e comitato provinciale di Rimini)
con la collaborazione dell’Istituto Ernesto de Martino

organizza

Cantiamogliele!
La Liberazione di Predappio

ANPI

Appello ai cori, alle libere cantrici e ai liberi cantori!
Il 28 ottobre 1944 Predappio viene liberata dall’oppressione nazifascista, una delle città simbolo del regime torna alla libertà.
Il caso vuole che anni prima, proprio il 28 ottobre, si compisse uno degli episodi chiave dell’avvento del fascismo: la marcia su Roma.
Per settant’anni questa città ha convissuto con questa memoria ingombrante della quale ha portato il peso quasi in solitudine e per settant’anni proprio questo pensiero non ha lasciato che si festeggiasse la liberazione dal nazifascismo.
Per contro una memoria nera si è impossessata delle sue strade facendo di questa città il luogo di pellegrinaggio di nostalgici dalla camicia nera.
Per noi il 28 ottobre è la liberazione di Predappio e questa cosa la vogliamo urlare a squarciagola con tutti quelli e quelle che la vorranno condividere.
Perciò cantiamola questa libertà, cantiamola a tutti! Cantiamogliele!
E con la mente alla bella esperienza del dicembre 2015 a Carrara, l’ANPI provincia di Forlì e l’ANPI provincia di Rimini vi chiedono di venire a Predappio e cantargliele tutte: canti di resistenza, di lavoro, di pace, amore e anarchia.
Ci ritroveremo il 28 ottobre 2017 al Teatro Comunale di Predappio nel pomeriggio, in seguito saremo più precisi ma ora aspettiamo le vostre adesioni!
Iniziativa in collaborazione con l’Istituto Ernesto De Martino e con l’adesione di CGIL e ARCI.
Per informazioni e adesioni: cantiamoglielepredappio@gmail.com oppure contattate il 333.225.71.37.

La cultura altra e l’intellettuale rovesciato

Segnaliamo un articolo in due parti sul nostro Gianni Bosio, uscito su Carmilla online a cura di Fiorenzo Angoscini.

Prima parte

Seconda parte

Dove si andrà? Le canzoni di Franco Fortini

InCanto 2017
Rassegna del canto di tradizione orale e di nuova espressività
XXIIª edizione: InCanto tutto l’anno

Dove si andrà?
Le canzoni di Franco Fortini
nel centenario della sua nascita

Franco Fortini - Centenartio

Sabato 30 settembre 2017, ore 21,
presso la sede dell’Istituto Ernesto de Martino

Concerto con Alessio Lega (voce e chitarra), Rocco Marchi (percussioni e tastiere), Rocco Rosignoli (mandolino, violino, voce), Guido Baldoni (fisarmonica e voce), Francesca Baccolini (contrabbasso)

INGRESSO LIBERO

L’Istituto Ernesto de Martino ha aderito al Comitato nazionale, coordinato dall’Università di Siena, per il centenario della nascita di Franco Fortini (1917-1994). La poesia e l’attività critica e letteraria di Franco Fortini, inscindibili dal suo impegno civile e politico, rappresentano un baluardo di valori e di esperienze che da sempre accompagnano la vita del nostro Istituto, che già nel ’94 dedicò un numero monografico della rivista «Il de Martino» al grande poeta appena scomparso. Sin dai tempi delle Edizioni Avanti! dirette da Gianni Bosio troviamo Fortini, con i suoi Tre testi per film (1961), tra i collaboratori di quella straordinaria avventura editoriale e politica, ma è in occasione dello spettacolo cult Bella Ciao del 1964 che le parole di Fortini lasceranno una impronta indelebile nella memoria collettiva di molte generazioni:

Qualche volta, dagli affreschi e dai quadri, i loro visi ci fissano. Ma dai libri quasi mai ne intendi la voce. Le loro generazioni hanno formato la lingua che parliamo, la sintassi dei nostri pensieri, l’orizzonte delle città, il presente. Ma la coscienza che anno dopo anno, mietitura dopo mietitura e pietra dopo pietra, essi formavano ai signori e ai padroni, quella coscienza non li riconosceva. Li ometteva. Confondeva le loro voci con quelle degli alberi o degli animali da cortile. Questi canti sono stati uditi – quando sono stati uditi – tutt’al più come voce di una cultura separata e arcaica; ma noi oggi sappiamo che essi esprimono un mondo di dominati in contestazione e in risposta.

Grazie a Ivan Della Mea e alla sua struggente ed epica interpretazione dell’Internazionale rielaborata e attualizzata da Franco Fortini, le sue parole e la sua poesia hanno continuato fino a oggi ad accompagnarci nelle nostre iniziative pubbliche. In occasione del centenario, l’Istituto ha proposto ad Alessio Lega, voce critica e poetica del nostro presente e straordinario interprete del canto sociale e politico, di allestire assieme ad altri artisti un concerto speciale dedicato alle canzoni scritte da Fortini, un repertorio poco noto e ricco di sorprese che ascolteremo, in anteprima nazionale, a Sesto Fiorentino, il 30 settembre.

Franco Fortini, pseudonimo dello scrittore Franco Lattes (Firenze 1917 – Milano 1994). Rifugiatosi durante la guerra, per ragioni razziali, in Svizzera, partecipò alla Resistenza in Val d’Ossola. La sua opera poetica, nata all’insegna dell’ermetismo, riuscì negli anni a conferire alla scontrosa severità di una ispirazione civile e politica una classica “misura”. Nel ruolo di coscienza inquieta degli intellettuali di sinistra, dai tempi del «Politecnico» di Vittorini, del quale fu redattore, fino ai «Quaderni piacentini», Fortini costituì un sicuro punto di riferimento per le giovani generazioni, applicando l’intelligenza penetrante del saggista a temi non soltanto letterari ma anche politici e culturali. Tradusse Proust, Éluard, Brecht e Goethe; del 1990 è l’ampia silloge di Versi scelti: 1939-1989, in cui Fortini riunì il meglio della sua produzione poetica. Si devono inoltre ricordare la raccolta degli scritti in versi e in prosa di carattere epigrammatico e satirico L’ospite ingrato: primo e secondo, 1985, il recupero di due racconti rimasti a lungo inediti (La cena delle ceneri & Racconto fiorentino, 1988) e alcune raccolte di saggi (Nuovi saggi italiani, 1987; Non solo oggi: cinquantanove voci, a cura di P. Jachia, 1991; Attraverso Pasolini, 1993). Nel 1994 apparve il suo ultimo libro di poesie, Composita solvantur.

Alessio Lega (1972), è uno dei cantautori più conosciuti e stimati della sua generazione, vincitore della Targa Tenco nel 2004 con Resistenza e Amore, ma è anche uno scrittore e militante anarchico (Bakunin, il demone della rivolta, Eleuthera 2015, Canta che non ti passa, Stampa Alternativa 2008)). Dicono di lui:

Artista che disdegna i palchi troppo illuminati, si è creato una solida fama tutta fondata sulla coerenza stilistica e di contenuti, e su un talento che nessuno oserebbe discutere. Il suo problema – per alcuni – è l’essere un convinto militante libertario, che in musica traduce le sue convinzioni senza attenuarle, o renderle potabili a un pubblico generico. (Valerio Evangelisti)