Quando abbiamo saputo la notizia della morte di Giovanna, ieri sera, eravamo nel chiuso delle nostre case; sapevamo che stava male eppure ci è mancato il fiato. Stamattina all’Istituto Ernesto de Martino le voci provenienti dalla nastroteca erano un coro di dolore e sgomento: ora chi racconterà di loro?, chi riproporrà quei canti con la consapevolezza e il rigore che hanno sempre caratterizzato il lavoro di Giovanna come interprete del canto di tradizione orale?
La storia di Giovanna Marini, nata in una famiglia di musicisti, si è sempre intrecciata a storie collettive: prima il Nuovo Canzoniere Italiano, poi i Dischi del Sole, l’Istituto Ernesto de Martino, la Scuola Popolare di Musica del Testaccio.
In questi legami, e grazie a loro, è cresciuta la sua esperienza di compositrice, ricercatrice del canto popolare, didatta presso le università francesi e poi al Testaccio.
A noi piace ricordarla anche come narratrice: i suoi racconti erano vulcanici e divertentissimi, pieni di personaggi veri e mitologici che diventavano quasi personaggi familiari.
Grazie Giovanna per il tempo che ci hai dedicato, per le canzoni che hai scritto e che hai cantato.
Un abbraccio a tutti i suoi familiari e soprattutto ai suoi figli Silvia e Francesco.
I funerali di Giovanna saranno in forma privata. Avremo modo in seguito di ricordarla tutti insieme.