È morta Giulia Bosio

Giulia Bosio ritratta di profilo, sorridente, a casa sua, a Milano, poco tempo fa.

Se n’è andato un altro pezzo importante della storia del piccolo mondo dell’Istituto Ernesto de Martino. Ieri ci ha lasciati Giulia Bosio, compagna di Dante Bellamio e sorella di Gianni Bosio. Aveva 92 anni.
Giulia è sempre stata con noi; ha accompagnato per intero la storia del nostro Istituto, del quale era socia ordinaria. Era anche socia delle Edizioni Bella Ciao. Giulia c’era da sempre, anche per noi ultimi arrivati e, fino a che le condizioni fisiche lo hanno permesso, partecipava sempre, insieme a Dante, alla vita del de Martino. Un grande abbraccio ai suoi figli Teresa e Carlo e ai suoi nipoti.

Saluteremo Giulia domani, lunedì 12 giugno 2023, alle ore 11 presso la sua abitazione di Via Cimabue, 4 a Milano.

Ci ha lasciati Luigi Chiriatti

La foto ritrae Luigi Chiriatti mentre canta in piedi di fronte a un microfono con la mano destra sull'orecchio destro per sentire meglio la propria voce.

La foto che vedete qui sopra è stata scattata il 31 maggio 2001 e ci mostra Luigi Chiriatti nel cortile del nostro Istituto durante un concerto degli Aramirè. Purtroppo Gigi ci ha lasciati l’altroieri, giovedì.
Luigi era un ricercatore, un musicista, un editore, un organizzatore di cultura.
La casa editrice Kurumuny era un punto di riferimento anche per il nostro lavoro e Gigi si era impegnato con tenacia per collegare la rinascita della musica popolare salentina al movimento della storia orale e del canto sociale, al Nuovo Canzoniere Italiano e all’Istituto Ernesto de Martino.
Grazie a una profonda amicizia e a un vero e proprio sodalizio con Ivan Della Mea e Clara Longhini la sua presenza a Sesto Fiorentino era stata continua e intensa nel tempo ed era stata coronata dalla realizzazione di due libri, Il diario di un musico delle tarantate di Luigi Stifani e un importante volume con le ricerche sul campo in Salento di Gianni Bosio e Clara Longhini.
L’ultima volta che lo abbiamo visto è stato nel 2018 in occasione della presentazione del libro della sua Kurumuni Edizioni Terra rossa d’Arneo. Anche quella fu occasione per scambiarci idee, amicizia e progetti che sono rimasti colpevolmente nel cassetto.
Sapevamo della sua malattia ma con lui al telefono non era certo questo l’unico argomento di discussione: al centro c’erano ancora le cose da fare.
Ci mancherà moltissimo.
Siamo convinti che il suo instancabile fare cultura (era ancora direttore artistico del Festival Itinerante La Notte della Taranta) continuerà a ispirare il lavoro di tante persone alleviando così il dolore per la sua scomparsa.
Abbracciamo la moglie Marisa, i figli Francesca, Paolo, Anna, Giovanni, Fabio e Salvatore.

Il 25 e 26 marzo 2023 torna la Festa della Lega di Cultura di Piadena

Festa della Lega di Cultura di Piadena 2023 - Locandina

Dopo una lunghissima pausa di tre anni, dovuta alle vicende del Covid, torna uno degli appuntamenti più attesi: la Festa della Lega di Cultura di Piadena.

Il programma si svilupperà in due giorni e in due luoghi diversi: la giornata del sabato presso la SOMS 1908 di Torre dei Picinardi e la Festa della domenica presso la casa del Micio, Gianfranco Azzali, a Pontirolo. Tutte le iniziative sono dedicate a Gianni Bosio, nel centesimo anniversario della nascita.

Vi invito a leggere attentamente il messaggio sottostante e a stampare e riempire l’invito necessario per partecipare alla festa del 26 a casa del Micio.

Cara amica, caro amico,
questo che trovi in allegato è un invito a carattere privato per entrare nella mia casa di Pontirolo nei giorni della Festa: ti chiedo di stamparlo e compilarlo col tuo nome e cognome e portarlo fisicamente con te.
L’invito è strettamente personale e ti prego di non ripubblicarlo sui social e di non darne pubblica diffusione.
Puoi duplicarlo o passarlo ad altri amici in cartaceo o anche via mail, purché con le medesime raccomandazioni!
A presto
Gianfranco Azzali – IL MICIO

Noi dell’Istituto saremo presenti con i nostri materiali e con le tessere 2023.

Stefano Arrighetti

Quarta edizione del Premio “Lorenzo Bargellini”

Lorenzo Bargellini di fronte a uno striscione rosso

Premio “Lorenzo Bargellini”

Bando di partecipazione IV edizione 2022

Nel 2019 la famiglia Bargellini, con l’Archivio Il Sessantotto, la Fondazione Giovanni Michelucci, l’Istituto Ernesto de Martino e «Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali», hanno istituito il Premio “Lorenzo Bargellini” per tesi di laurea magistrale e di dottorato. A partire dal successo riscontrato, è emanata la quarta edizione del Premio con apertura del bando l’1 dicembre 2022, chiusura il 28 febbraio 2023 e premiazione il 4 giugno 2023.

Lorenzo Bargellini ha rappresentato a Firenze e a livello nazionale un punto di riferimento per i movimenti di lotta che hanno posto al centro della propria azione la questione abitativa e le disuguaglianze sociali. A questi temi ha dedicato il suo impegno, sempre teso a configurare uno scenario in cui ai gruppi sociali senza casa fossero riconosciuti spazi di vita e possibilità di negoziazione per l’esigibilità dei propri diritti.
Lorenzo ha prodotto conoscenza del territorio e dei rapporti sociali innovativi che hanno sorretto il suo impegno politico, culturale e civile.
Ha combattuto la povertà e l’esclusione abitativa e favorito l’emersione di pratiche di autodeterminazione sociale. Gruppi sociali impoveriti, immigrati, persone fuori dal mercato della casa e del lavoro hanno potuto agire un’alternativa reale ai vuoti del welfare. Insieme a loro Lorenzo non si è mai sottratto al confronto con le Istituzioni pubbliche sulla risposta ai bisogni sociali delle fasce più deboli e alle emergenze abitative.
Lorenzo ha ereditato dalla famiglia un rapporto profondo con la città di Firenze e un senso di responsabilità sociale che fin dall’adolescenza lo ha visto protagonista di lotte e rivendicazioni politiche. Negli anni ’80 ha intuito come il problema abitativo costituisse sempre di più uno dei nodi irrisolti della questione sociale e delle politiche urbane, fondando con altri un’ampia base collettiva di analisi e intervento, diventata successivamente il Movimento di Lotta per la Casa. I valori e le finalità del Movimento, come le necessità delle persone che in migliaia ne hanno fatto parte nel corso del tempo, hanno rappresentato la strada maestra che Lorenzo ha percorso con coerenza e passione.

Nell’istituzione del Premio, i promotori vedono un riconoscimento del valore del suo pensiero critico, del suo lungo impegno per l’inclusione socio-abitativa e la costruzione di una consapevolezza dei diritti. Vedono altresì un riconoscimento per quell’umanità che da tutti gli veniva attribuita.

Il Premio, nella sua IV edizione, intende valorizzare, dell’impegno di Lorenzo, la sua capacità di lettura trasversale dei fenomeni sociali, connessi in particolare alla produzione del disagio e dell’esclusione abitativa.

Alla luce del dibattito recente sulla povertà intesa in senso ampio, e delle sue intersezioni con tematiche quali il lavoro, l’ambiente, i modelli di stratificazione sociale, le pratiche e le forme della vita quotidiana, si sollecitano lavori che tematizzino e affrontino, tenendoli assieme, da una parte aspetti quali la produzione di povertà, le forme di stigmatizzazione e punizione dei poveri rintracciabili nella società e nella politica (ed anche la continuità o discontinuità con concezioni, politiche e pratiche del passato), dall’altra le pratiche di reazione e resistenza alla stigmatizzazione dei soggetti e dei gruppi, le politiche e le forme di autorganizzazione visibili nei diversi contesti.

Si invitano, dunque, a rispondere al bando gli allievi dei corsi di laurea magistrale e di dottorato i cui lavori di tesi abbiano affrontato con intelligenza critica e capacità innovativa queste aree di indagine e di applicazione dei saperi disciplinari, e il loro nesso.

Le tesi di Laurea magistrale o dottorale sui temi suddetti dovranno essere inedite ed esser state discusse in un’università italiana o straniera negli ultimi tre anni, ovvero tra il 1 gennaio 2020 e la scadenza del bando al 28 febbraio 2023, e non potranno essere state presentate alle precedenti edizioni del Premio.

Al riconoscimento del Premio è associata la pubblicazione digitale, edita dalla Fondazione Giovanni Michelucci, del lavoro di tesi proposto, distribuita sulla pagina web della Rivista «Cambio. Rivista sulle trasformazioni sociali» e diffusa sui siti istituzionali dei promotori, insieme a una borsa di 1.000 euro finanziata dalla famiglia, dagli Enti promotori e da Cobas Firenze.

La domanda di partecipazione alla IV edizione del Premio anno 2022 dovrà pervenire entro e non oltre 28 febbraio 2023.

I concorrenti dovranno fornire entro tale data la seguente documentazione:

  • domanda di partecipazione su carta libera con
    • dati anagrafici e fiscali (per i cittadini stranieri, una dichiarazione di domicilio fiscale);
    • informazioni di contatto: indirizzo, e-mail e numero telefonico;
    • titolo e breve abstract del lavoro di tesi proposto (max 1.000 caratteri, spazi inclusi).
  • Copia della tesi di laurea in formato pdf, in allegato alla mail sino a 10 Mb o, se superiore, scaricabile tramite link su dropbox o simili.

La spedizione deve essere effettuata esclusivamente via e-mail al seguente indirizzo: premiolorenzobargellini@gmail.com

La Commissione giudicatrice del Premio 2022, il cui giudizio insindacabile sarà deliberato entro il 15 maggio 2023, è composta da:

  • Angela Perulli, sociologa, Università di Firenze;
  • Corrado Marcetti, architetto, già Direttore della Fondazione Giovanni Michelucci;
  • Dimitri D’Andrea, filosofo politico, Università di Firenze;
  • Christian G. De Vito, Bonn Centre for Dependency and Slavery Studies (BCDSS), Università di Bonn;
  • Donato Bargellini, rappresentante della famiglia;
  • Abdelmajid Louchachha, membro del Consiglio direttivo dell’Associazione Un Tetto sulla Testa.

Coordina i lavori per il Premio Sabrina Tosi Cambini, antropologa dell’Università di Parma.

La valutazione da parte della commissione, che terrà conto anche se trattasi di tesi magistrale o di dottorato, considererà la pertinenza con i temi oggetto del bando, l’innovazione e originalità, il rigore metodologico, il public engagement e la chiarezza espositiva.

La proclamazione e la consegna del Premio, con una presentazione pubblica da parte dell’autore del lavoro di tesi e una tavola rotonda con i membri della Commissione, del Comitato e ospiti esterni, si terrà il 4 giugno 2023 a Firenze in sede da definire.

Il Comitato promotore: famiglia Bargellini, Archivio Il Sessantotto, Fondazione Giovanni Michelucci, Istituto Ernesto de Martino, Associazione Un Tetto sulla Testa, Unione Inquilini, Massimo Cervelli, Maurizio Lampronti, Stefano Sbolgi e Giuseppe Cazzato (Confederazione Cobas), Angela Perulli (Università di Firenze) e Sabrina Tosi Cambini (Università di Parma).

Un saluto a Dante Bellamio

Dante Bellamio

Ieri pomeriggio, sabato 3 dicembre 2022, ci ha lasciati Dante Bellamio, un pezzo importante della storia del nostro Istituto, delle Edizioni Avanti! (poi Del Gallo, infine Bella ciao) e del Nuovo Canzoniere Italiano. Un amico, un compagno, protagonista di primo piano della stagione della ricerca sul campo, a cui si dedicò con passione grazie all’incontro con Gianni Bosio, suo cognato. Di questa sua attività resta traccia tra i documenti sonori della nostra nastroteca, nel fondo Ida Pellegrini, proprio accanto alle registrazioni di Bosio, e nei documenti sonori della ricerca lungo il corso del fiume Adda, che fu svolta negli anni ’70.

Per i Dischi del Sole curò, nel 1965, i dischi I Canti della Resistenza Italiana 9 (DS 54) e di Gualtiero Bertelli ’Sta bruta guera no xe finia (DS 42). Ancora nel 1965 scrisse l’introduzione al diario di Giuseppe Morandi dedicato alla vicenda dello spettacolo Bella Ciao al Festival di Spoleto, pubblicato come n. 20 dei Quaderni della Biblioteca Popolare di Piadena e riedito nel 2012 come supplemento al n. 21 della rivista Il de Martino. Fu membro della redazione della rivista Il Nuovo Canzoniere Italiano, a cui collaborò attivamente.

Negli anni sessanta fu vicino ai movimenti anticoloniali: nel 1962 fondò, con Giovanni Pirelli e altri, il Centro di documentazione Frantz Fanon (alcuni rari documenti relativi all’attività del Centro, da lui raccolti, sono oggi conservati nell’archivio dell’IEdM e hanno contribuito alla recente “riscoperta” del ruolo di questa piccola associazione nell’ambito del terzomondismo italiano); nel 1963, per le Edizioni Avanti!, curò un Dossier sul Portogallo, considerato uno dei primi contributi italiani allo studio del “periferico” colonialismo portoghese.

Chi ha conosciuto Dante non può tuttavia non ricordare con affetto anzitutto la sua grande capacità di ascolto, a cui si accompagnava una pacata ma ferma disponibilità al racconto, di cui anche i più giovani hanno potuto fare esperienza avvicinandolo per un ricordo o una testimonianza. Sapeva capire, Dante, ma soprattutto sapeva spiegare, con chiarezza e senza imporre il proprio punto di vista, qualità che gli derivava certamente dalla sua personalità ma anche dal suo percorso professionale di formatore per adulti, di cui andava, giustamente, orgoglioso.

All’Istituto, a noi tutt*, non ha fatto mancare, fino all’ultimo, la sua vicinanza, i suoi consigli e il suo sostegno. Di questo, e di molto altro, gli saremo per sempre grat*.

Alla moglie Giulia, ai figli Carlo e Teresa e a tutti i famigliari, un grande abbraccio.

Domani, lunedì 5 dicembre, alle 14:15 ci sarà un saluto a Dante presso la sua abitazione in via Cimabue Giovanni, 4, a Milano.