«Il de Martino» 39/2025

Copertina del numero 39 (2025) della rivista "Il de Martino - Storie voci suoni". In alto, su sfondo bianco c'è il titolo, preceduto da una piccola illustrazione raffigurante un vecchio grammofono a manovella. Nella metà bassa della copertina c'è una foto in bianco e nero che ritrae da dietro una donna e un uomo accucciati su un terreno coltivato, impegnati a raccogliere ortaggi.

La rivista si può scaricare gratuitamente in PDF da qui o dal sito dell’editore e si può acquistare in forma cartacea al prezzo di 20 euro scrivendo a iedm@iedm.it.

Questo numero della nostra rivista esce con qualche mese di ritardo.

Il numero doppio del 2024 si era appena chiuso quando la perdita improvvisa e dolorosa di Valerio Strinati ci ha colpito come un fulmine, lasciandoci orfani della sua intelligenza, del suo entusiasmo, della sua amicizia.

A lungo consigliere parlamentare del Senato della repubblica, fino al 1990 Valerio aveva lavorato presso il Servizio studi, occupandosi dell’attività della VII commissione permanente (Istruzione). Successivamente era stato impegnato presso il Servizio delle commissioni permanenti e, dal 1997 al 2008, aveva ricoperto il ruolo di responsabile dell’ufficio di segreteria della XI commissione permanente (Lavoro, previdenza sociale). Direttore dell’Ufficio di studi di legislazione comparata presso il Servizio studi (2008-2010), è stato capo segreteria della Commissione parlamentare di inchiesta sull’uranio impoverito e incaricato del coordinamento degli eventi culturali della biblioteca del Senato.

Una carriera nel cuore delle istituzioni che Valerio ha vissuto con serietà e passione, qualità che riversava nella ricerca storica, nell’organizzazione della cultura, nell’impegno politico e civile.

Studioso di socialismo, di storia del lavoro e delle istituzioni parlamentari, tra le sue pubblicazioni più importanti ricordiamo il pionieristico Politica e cultura nel Partito socialista italiano (1945-1978) (Napoli, Liguori, 1981) – a cui tanto devono tutti gli studiosi e le studiose di storia del socialismo nel secondo dopoguerra –, la curatela insieme ad Antonio Fanelli del numero monografico de «Il de Martino» dedicato a Emilio Lussu (2018) e Le barricate e il palazzo. Pietro Nenni e il socialismo italiano nel dialogo con Gianni Bosio (Firenze, Editpress, 2022).

Collaboratore dell’Anpi nazionale, responsabile formazione dell’Anpi provinciale di Roma e redattore di «Patria Indipendente», Valerio era Segretario generale dell’Aici (Associazione delle istituzioni di cultura italiane), membro del Comitato direttivo dell’Istituto storico della resistenza di Pistoia e del comitato editoriale degli Annali di storia e studi della Fondazione Valore Lavoro. E molto altro.

Quello che più di ogni altra cosa non trova parole, ancora oggi, è il racconto dell’uomo e del compagno che è stato Valerio: l’amico sempre attento e curioso, generoso e presente, affidabile e concreto; lo studioso in continua evoluzione, entusiasta, pieno di progetti e di soluzioni ai problemi; l’instancabile tessitore di relazioni, capace di mettere in comunicazione le persone, le istituzioni culturali e le idee con una grande naturalezza e una stupefacente efficacia.

Per ricordarlo, pubblichiamo su questo numero un suo lungo articolo sulle leggi memoriali, un tema che – al confine tra competenze professionali e impegno civile – lo aveva appassionato molto negli ultimi anni.

Pochi giorni prima di Valerio, il 14 novembre 2024, ci ha lasciati anche Giuseppe Morandi, protagonista, con l’amico-fratello Gianfranco “Micio” Azzali, della straordinaria esperienza della Lega di Cultura di Piàdena, una delle anime di questa rivista. Morandi è, fin dal primo numero della nuova serie, autore delle fotografie che accompagnano le copertine de «Il de Martino. Storie voci suoni». Simona Pezzano, in apertura del fascicolo, ci presenta uno dei suoi scatti più significativi, che abbiamo scelto per ricordare la sua arte e il suo impegno.

Il 14 marzo 2025 l’esondazione del torrente Rimaggio, a Sesto Fiorentino, ha colpito la sede dell’Istituto de Martino, e parte del suo prezioso archivio. Una vicenda che ha travolto ancora una volta i programmi di molti di noi, e convogliato le energie nella messa in sicurezza di libri e documenti. Grazie all’aiuto e al sostegno giunti da numerose istituzioni e da un numero impressionante di volontari e volontarie, il processo di salvaguardia e restauro delle carte e dei nastri alluvionati è a buon punto, e possiamo finalmente tornare a pensare a nuovi progetti e iniziative.

L’Ottantesimo della Liberazione che ricorre nel 2025 rappresenta un’occasione che «Il de Martino» non poteva eludere. Entrambi i fascicoli dell’anno accoglieranno contributi che consentono di elaborare nuove prospettive e nuove domande sul significato di questo anniversario. La nostra rivista mette in campo anche in questo caso i propri strumenti di prospezione, a partire da interviste, documenti, testimonianze, suoni. In nessun caso sarebbe stato possibile dimenticarsi del 25 aprile, ma nella congiuntura storica di guerre, autoritarismi e minacce crescenti alla democrazia e alla libertà che viviamo nel presente lo è ancora meno. Il contributo di Stefano Bartolini e Martina Lopa sulle bandiere della pace delle donne lavoratrici degli anni Cinquanta risuona ugualmente di temi e pratiche che oggi è più che mai necessario conoscere e discutere.

La storia orale è molte cose e tra queste un impegno a fare “più storia”, che significa anche fare emergere più voci della storia. Questo numero ci propone un’intervista di Alfiero Boschiero a un prete operaio nel Veneto del secondo dopoguerra. La intendiamo come un primo carotaggio di un terreno di indagine da battere: quello del dissenso cattolico in questo caso, quello delle voci trascurate o silenziate di donne nella chiesa (compagne, sorelle, collaboratrici di preti, attiviste nei movimenti cattolici di base, partigiane) che i prossimi numeri accoglieranno in contributi inediti.

SOMMARIO

  • Editoriale
  • Simona Pezzano
    Copertina
  • Valerio Strinati
    Memoria pubblica e legislazione: un corto circuito?
  • Ilaria Cordovani
    Raccontare per restare: il museo come spazio di memoria partecipata
  • Cristina Jandelli
    Per un cinema di cura. Il cinema di Margarethe von Trotta visto dall’Italia
  • Piero Brunello
    Socievolezza. Andrea Caffi e i suoi amici (1923-1951)

A ottant’anni dalla Liberazione

  • Marco Cerri
    L’ozio, la noia e i giochi partigiani
  • Chiara Paris
    «Il 25 aprile tricolorato». Il ventennale della Liberazione al magnetofono

Interviste

  • Alfiero Boschiero
    «Quel che manca è la profezia…». Ascoltando Sergio Pellegrini, contadino, operaio e prete
  • Matteo Grasso
    Una storia di vita tra migrazione e costruzione di un’identità familiare. Intervista a Guido Grasso

Saggi

  • Brenda Fedi
    Per una storia culturale del Concerto del primo maggio. Culture del lavoro e linguaggi musicali nell’Italia degli anni Novanta

Storie

  • Mario Spiganti
    Una nota su Lionetto Fabbri
  • Lionetto Fabbri
    Il Sondaggio. Un racconto ritrovato

Il lavoro si racconta

  • Stefano Bartolini, Martina Lopa
    «Era come se si volesse occupà l’azienda». Pacifismo, agentività femminile e lotte del lavoro nelle bandiere della pace delle donne

Note e recensioni

  • Greta Gorzoni
    Parole confiscate e memoria riaccesa: dare voce al silenzio delle immagini. Una nota a partire dal film di Raphaël Pillosio, Les mots qu’elles eurent un jour, Francia, 2024
  • Enrico Ruffino
    Ripartire dagli errori. Una nota a partire dal numero monografico di «Acta Histriae», vol. 31 (2023), n. 3, a cura di Alessandro Casellato e Urška Lampe
  • Bruno Anastasia
    Leggere il “Veneto profondo” attraverso le rivolte contadine del Novecento. Una nota a partire da Livio Vanzetto, Rivolte di paese. Una nuova storia per i contadini del Veneto profondo, Sommacampagna-Verona, Cierre edizioni, 2022
  • Alessandro Casellato, Stefano Cavazza
    Folklore in camicia nera. Studi su fascismo e tradizioni popolari, Pisa, Pacini, 2024; Id., Nazione, nazionalismo e folklore. Italia e Germania dall’Ottocento a oggi, Bologna, il Mulino, 2024
  • Silvia Calamai
    Voci da piccoli mondi. Le eredità toscane di Nuto Revelli, a cura di Caterina Di Pasquale, Pisa, Pacini, 2023
  • Ilaria Bracaglia
    Ma noi non potevamo aspettare più. Memorie e storia della lotta per la casa a Roma, a cura di Bruno Frusciardi con il contributo di Giulia Zitelli Conti, Firenze, Editpress, 2024
  • Elisa Bellè, Alessandra Gissi e Paola Stelliferi
    L’aborto. Una storia, Roma, Carocci, 2023
  • Martina Lopa
    Sindacaliste. La storia della Cgil e delle sue protagoniste, a cura di Maria Paola Del Rossi, Debora Migliucci, Ilaria Romeo, Bologna, Bologna University Press, 2022
  • Eloisa Betti, Primo Sacchetti
    La scalata dell’Everest in ciabatte. Saga Coffee, una lotta lunga 100 giorni, Roma, Futura editrice, 2022
  • Stefano Bartolini, Sian Lazar
    How We Struggle. A Political Anthropology of Labour, London, Pluto Press, 2023

«Dal “Dossier sul Portogallo” alla Rivoluzione dei garofani»: una nuova pubblicazione dell’Istituto

La copertina del libro «Dal “Dossier sul Portogallo” alla rivoluzione dei garofani - L’antisalazarismo in Italia (1963-1974)», con un’illustrazione che raffigura una mano aperta in una posizione un po’ scomposta, tesa verso l’alto, e una catena nera che si chiude con una manetta intorno al polso.

Le pubblicazioni dell’Istituto si arricchiscono di una nuova opera collettiva: Dal “Dossier sul Portogallo” alla Rivoluzione dei garofani. L’antisalazarismo in Italia (1963-1974), a cura di Giorgio de Marchis e con i contributi dello stesso Giorgio de Marchis, Antonio Fanelli, Andrea Mulas, Mariamargherita Scotti, Giulia Strippoli e Valerio Strinati (a cui il libro è dedicato, a poco più di un mese dalla sua improvvisa scomparsa).

Realizzato grazie al contributo concesso dalla Direzione generale Educazione, ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura, in collaborazione con la Fondazione Lelio e Lisli Basso di Roma e la Cattedra José Saramago dell’Università Roma Tre, il volume è edito dalla casa editrice Nova Delphi.

In occasione del cinquantesimo anniversario della Rivoluzione portoghese — che il 25 aprile 1974 pose fine al regima salazarista — il libro ricostruisce le vicende, i protagonisti e le caratteristiche dell’antisalazarismo in Italia. Per fare questo, gli autori e le autrici hanno ritenuto doveroso partire dal Dossier sul Portogallo curato da Dante Bellamio per le Edizioni Avanti! nel 1963, riprodotto in appendice al volume: un’esemplare operazione politica e culturale che Bellamio riuscì a portare a termine tra non poche difficoltà, con una lunga e laboriosa gestazione (puntualmente ricostruita da Giorgio de Marchis grazie a materiale inedito d’archivio proveniente dal nostro Istituto e dal Fondo Gianni Bosio di Mantova), fatta di scambi, contatti, revisioni e approfondimenti che svelano un’ampia rete internazionale di solidarietà democratica e anticoloniale.

Si tratta, per noi, dell’occasione per ricordare con affetto Dante Bellamio, scomparso il 3 dicembre 2022: un pezzo importante della nostra storia, un amico e un compagno sempre attento e aperto all’ascolto e al dialogo, la cui funzione di ponte tra generazioni abbiamo potuto sperimentare in prima persona. Dunque è anche al suo mai spento impegno antifascista, anticolonialista e terzomondista, che il libro è dedicato.

Chi fosse interessato ad averne una copia può scriverci come di consueto.
Il prezzo è 24 euro, 15 per i soci dell’Istituto.

INDICE

  • Nota del curatore, Giorgio de Marchis
  • Introduzione, Antonio Fanelli, Mariamargherita Scotti
  • Pro e contro Salazar: la stampa italiana dal 1945 al 1974, Valerio Strinati
  • Le fonti sull’opposizione antisalazarista tra le carte della Fondazione Lelio e Lisli Basso di Roma, Andrea Mulas
  • I rapporti tra l’antisalazarismo portoghese e la sinistra italiana negli ultimi quindici anni del regime (1960-1974), Giulia Strippoli
  • Genesi di un dossier necessario, Giorgio de Marchis
  • Autori e autrici
  • Ristampa integrale del Dossier sul Portogallo, a cura di Dante Bellamio (Milano, Edizioni Avanti!, 1963)

«Il de Martino» 37-38/2024

Copertina del numero 37/38 (2024) della rivista «Il de Martino - Storie voci suoni». In basso c'è una foto che ritrae Ivan Della Mea e Giovanna Marini seduti su una panchina, abbracciati e ridenti.

Un fascicolo ricco e particolarmente attento alla contemporaneità, come mostra fin dalle prime pagine la poesia di Fabio Franzin dedicata a Satnam Singh. Seguono il reportage di Patricia E. Sampaoli dall’Argentina di Milei e la scelta di pubblicare la traduzione italiana di un saggio dello storico israeliano Kobi Peled dedicato alle testimonianze orali e alle fonti d’archivio della guerra arabo-israeliana del 1948.

La rivista ospita un ricordo di Giovanna Marini, recentemente scomparsa: alle parole di Stefano Arrighetti e Alessandro Portelli si accompagna un suo articolo del 1974, testimonianza della capacità di tenere insieme impegno politico, ricerca sul campo, competenze musicali.

Gli articoli di Leonardo Galliani e Ilaria Bracaglia tornano a interrogarsi intorno al nodo di Genova 2001, mentre Davide Tidoni ci conduce tra i suoni e le parole di un piccolo e prezioso canzoniere No Tav. Valeria Rotili segna l’anniversario della Rivoluzione dei Garofani con la restituzione di una ricerca basata su interviste a importanti esponenti del mondo musicale e culturale portoghese. Rosalba Nodari torna con sguardo riflessivo al tema delle pratiche di ottava rima in Toscana, mentre Qendresa Shaqiri ci accompagna tra le pieghe della vita e dell’insegnamento di Cristina, insegnante della sperimentale Scuola-Città Pestalozzi di Firenze.

La rubrica Saggi ospita un contributo di Virginia Niri sul tema delle disabilità migranti, tra fonti orali e community archives. Per le Interviste, Gilda Zazzara dialoga con lo storico delle migrazioni Joseph Viscomi. Nella rubrica dedicata al lavoro ospitiamo un contributo di Francesco Bonifacio sui rider, attraverso la storia di vita e la testimonianza di una rider di food-delivery.

La rubrica Storie si arricchisce, infine, della voce di una nostra redattrice, Hilde Merini, che restituisce in maniera narrativa e originale un’esperienza di lavoro nel mondo dell’editoria.

Il fascicolo è dedicato a Valerio Strinati, che ne è curatore insieme a Bruno Bonomo. Valerio ci ha lasciati improvvisamente a inizio dicembre, lasciando un vuoto che sarà impossibile colmare.

La rivista si può scaricare gratuitamente in PDF dal sito dell’editore e si può acquistare in forma cartacea al prezzo di 20 euro scrivendo a iedm@iedm.it.

SOMMARIO

  • Bracciante, di Fabio Franzin
  • I treni, il vapore, l’altra Italia. Un ricordo di Giovanna Marini, di Stefano Arrighetti, Alessandro Portelli
  • Prima cercavo i suoni, adesso cerco le persone, di Giovanna Marini
  • Al grido di «Viva la libertà, cazzo!», l’istruzione di un paese si sta sgretolando… Reportage dall’Argentina, di Patricia E. Sampaoli
  • Testimonianze orali, fonti d’archivio e guerra arabo-israeliana del 1948: uno sguardo ravvicinato sull’occupazione di un villaggio della Galilea, di Kobi Peled
  • 25 aprile 1974, voci dalla rivoluzione, di Valeria Rotili
  • «Genova per chi non c’era». Memorie e racconti del G8 del 2001, di Leonardo Galliani
  • «Te le regalo, sono ancora piene di Cs». Scambiare maglie per raccontare il G8 2001, di Ilaria Bracaglia
  • Dieci canti No Tav, di Davide Tidoni
  • Pratiche riflessive di ottava rima: alcune esperienze didattiche di avvicinamento all’arte del contrasto in Toscana, di Rosalba Nodari
  • Cristina: la vita come base dell’insegnamento, di Qendresa Shaqiri

Interviste

  • «Se no, vado a fare il falegname». Ricerca e lavoro accademico tra Mediterraneo e Atlantico, di Gilda Zazzara, Joseph Viscomi

Saggi

  • Disabilità migranti: quali fonti per la ricerca? Community archives, fonti orali ed emersioni narrative, di Virginia Niri

Storie

  • Guazzabuglio, o il Direttore Paguro e l’avventura del salario, di Hilde Merini

Il lavoro si racconta

  • Essere l’eccezione. Una rider di food-delivery, di Francesco Bonifacio

Note e recensioni

Una nuova pubblicazione dell’Istituto: «Luca ed io» di Giovanni Pirelli

Con grande gioia vi comunichiamo che in questi giorni è arrivato in Istituto il volume Luca ed io, un racconto inedito sulla ritirata di Russia scritto da Giovanni Pirelli nel 1948 e ora pubblicato da Quodlibet a cura di Mariamargherita Scotti e con uno scritto di Pietro Clemente.
La pubblicazione si deve allo sforzo programmatico e organizzativo del nostro Istituto, che ha ottenuto a questo scopo un contributo dalla Direzione generale Educazione, ricerca e Istituti culturali del Ministero della Cultura. Siamo quindi particolarmente felici di contribuire a una sempre maggiore conoscenza del lavoro di Pirelli, la cui vita e il cui impegno sono legati in maniera indissolubile con la storia delle Edizioni Avanti! – Del Gallo – Bella Ciao e dell’Istituto Ernesto de Martino.
Il dattiloscritto originale del racconto si trova custodito nell’Archivio Privato di Pirelli di Varese e incontra finalmente lettori e lettrici grazie al lavoro di trascrizione, analisi e restituzione portato avanti, in dialogo con i figli di Pirelli, Francesco e Pietro, da Mariamargherita Scotti, responsabile del nostro patrimonio archivistico: ad accompagnare il racconto, insieme alla preziosa prefazione di Clemente, un suo saggio di contestualizzazione, intitolato La ritirata di Russia di Giovanni Pirelli. Tempi e luoghi di un racconto.
Presenteremo il volume il 30 novembre, nell’ambito del Festival Giorni di Storia: vi informeremo su orario e partecipanti in una prossima newsletter.
Chi fosse interessato ad avere una copia del libro può scriverci come di consueto: i soci dell’Istituto potranno averlo al prezzo speciale di 10 euro.

Copertina del libro «Luca ed io» di Giovanni Pirelli. Su sfondo arancione è scritto, in nero: «Giovanni Pirelli - Luca ed io - Quodlibet - Storie - 34».

“Il de Martino. Storie voci suoni” 34 / 2022

Il de Martino - 34 - Copertina

Siamo lieti di annunciare la pubblicazione del n. 34 della nostra rivista, Il de Martino. Storie Voci Suoni.
Questo numero è un’ottima testimonianza dei tanti temi e dei tanti modi in cui è possibile declinare il rapporto tra storia e oralità. Segnaliamo in particolare il saggio di Alessandro Casellato su una testimonianza orale in dialetto vicentino risalente ai moti del macinato del 1868 e, sempre dal Veneto, una narrazione familiare sul mondo contadino di Amerigo Manesso; due contributi dal secondo Festival delle Culture Popolari a Collelongo, organizzato dal Circolo Gianni Bosio di Roma; un approfondimento su Cantare il Maggio con tre articoli, uno dei quali scritto dal nostro direttore responsabile Paolo De Simonis.
La foto di copertina, dal titolo Uomini terra lavoro, 1999, è di Giuseppe Morandi (Archivio Storico della Lega di Cultura di Piàdena).
Per leggere abstract e sommario potete visitare la pagina dedicata alla nostra rivista sul sito del nostro editore, l’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Pistoia.
La rivista può essere ordinata in libreria, sulle principali piattaforme online di acquisto libri, oppure scrivendo direttamente al nostro indirizzo e-mail iedm@iedm.it. In quest’ultimo caso il pagamento dovrà essere effettuato attraverso bonifico bancario di 20 euro intestato a “Istituto Ernesto de Martino”, IBAN “IT48I0306918488100000002638”. I soci dell’Istituto possono ottenere la rivista con uno sconto del 50%, per un costo di 10 euro. I nostri abbonati la riceveranno presto a casa. L’abbonamento a due numeri della rivista costa 25 euro.