L’immagine alla parola, la parola all’immagine

L’immagine alla parola, la parola all’immagine
Il cinema fra ricerca e memoria

Giovedì 13 marzo, ore 21
Spazio Oberdan, Milano
Viale Vittorio Veneto, 2
Telefono 02.77.40.63.00

Ingresso a 4 euro, senza obbligo di tessera

Una serata speciale, all’insegna di quel cinema etnografico e documentaristico – realizzato in totale indipendenza economica ed estetica e frutto del lavoro appassionato di chi sa dell’importanza di avere la memoria lunga – che si è dedicato alla ricerca, al recupero e alla testimonianza delle tradizioni e della cultura rurale del nostro paese, oggi più di sempre a grave rischio di estinzione.

L’appuntamento è realizzato in collaborazione con l’Istituto Ernesto de Martino, archivio che conserva e promuove materiali di inestimabile valore. L’Istituto Ernesto de Martino è nato e cresciuto a Milano: qui hanno visto la luce i Dischi del sole, Il Nuovo Canzoniere Italiano e quegli spettacoli – su tutti “Bella ciao” e “Ci ragiono e canto” – che a partire dagli anni ’60 hanno riportato in giro per l’Italia un secolo di canto sociale, popolare e d’autore grazie a personaggi come Giovanna Marini, Giovanna Daffini, Paolo Pietrangeli, Gualtiero Bertelli, Caterina Bueno, Ivan Della Mea. Nessuno era milanese, ma Milano era la sede inevitabile: la metropoli riuniva in sé tutte le esperienze, le storie, le varietà stesse che componevano il mosaico della cultura proletaria e popolare d’Italia. Poi il distacco: alla Milano degli anni ’80 l’Istituto Ernesto de Martino non interessava più. Però gli offre ospitalità il Comune di Sesto Fiorentino, in cui oggi ha sede.

Come scrivono Bruno Cartosio (storico) e Ivan Della Mea (Presidente dell’Istituto Ernesto de Martino): «L’Istituto Ernesto de Martino, grazie alle ricerche del fondatore Gianni Bosio e poi di Franco Coggiola, Cesare Bermani, Alessandro Portelli e della Lega di Cultura di Piadena (e di tanti altri, a dire il vero) può ascrivere fra i propri meriti quello di avere “fondato” come scienza oggi riconosciuta la Oral History, cioè l’uso delle fonti orali in storiografia. A ciò si è giunti in anni di ricerche sul campo, che sono servite a dare consistenza materiale e scientifica a questa disciplina e a fare della nastroteca dell’Istituto – narrazioni, interviste, canti – il maggior archivio nazionale (e forse europeo) delle forme dell’espressività autonoma di base, rurale o urbana che sia. Oggi la parola si dispiega in infiniti rivoli. Più d’uno lamenta un eccesso d’informazioni, di immagini e di voci che involvono e implodono in una sorta di non comunicazione. Occorre quindi, per fare cultura, ridare segno alla parola, ritrovare il nostro verbo, rilanciare la comunicazione comunicante, dello scambio. Ordet (parola), ancora, ma anche immagini. Ci siamo resi conto, attraverso le esperienze fotografiche e cinematografiche di Giuseppe Morandi e della Lega di Cultura di Piadena (ma anche i filmati di Diego Carpitella e la serie di cortometraggi, preziosi, di Vittorio De Seta), che l’immagine può essere, è “parola” comunicante, che fa comunicare. Questo, a ben vedere, il senso della proposta».

Nel corso della serata, verranno presentati numerosi materiali, alla proiezione dei quali si alterneranno gli interventi degli ospiti invitati: Ivan Della Mea, Bruno Cartosio, Marco Müller, Gianfranco “Miciu” Azzali, Giuseppe Morandi. E proprio Morandi sarà in qualche modo l’ospite d’onore. Scrittore, fotografo e cineasta, Morandi, al quale il festival di Locarno diretto da Marco Müller ha reso omaggio nel 1999 con una personale completa, ha realizzato una quindicina di corti e mediometraggi girati in 8mm in modo del tutto indipendente. L’insieme dei suoi film costituisce la testimonianza inestimabile di un contadino quasi etnografo su un mondo rurale in via di estinzione. Questi folgoranti frammenti di cinema, raccolti sotto il titolo “I paisán”, sono stati restaurati dalla Cineteca del Comune di Bologna, che ce li ha messi a disposizione.

La Cineteca Italiana ringrazia Isabella Ciarchi, il cui appassionato lavoro è stato fondamentale per l’organizzazione della serata.

L’Istituto Ernesto de Martino dedica la serata a Franco Coggiola, per anni anima dell’Istituto stesso.

Programma delle proiezioni

I PAISÁN
Regia, fotografia e montaggio: Giuseppe Morandi
Suono: G. Morandi, Gianfranco Azzali, Sergio Lodi
Produzione: Lega di cultura di Piadena, G. Morandi
Italia, 1956-79, b/n

Una selezione dei documentari di Giuseppe Morandi in cui il regista-etnografo ritrae i mestieri agricoli, i gesti del lavoro, la sapienza contadina e gli ultimi esempi di feste e tradizioni popolari con uno sguardo “dall’interno”, lontano da ogni visione bucolica e neorealista. Segnaliamo in particolare il corto “I Maggi della Bismantova”, dedicato all’antica tradizione rurale dei “maggi”: manifestazioni all’aperto, in luoghi naturali, con canti, danze e poesie in ottava rima, tipici dell’appennino tosco-emiliano.

LA RICERCA DI ALESSANDRIA
Ricerche e registrazioni sonore: Franco Coggiola,
Riccardo Schwamenthal, Franco Castelli
Riprese: Alberto Conti
Italia, 1967, b/n

Una ricerca, per conto dell’Istituto Ernesto de Martino, sul mondo contadino e operaio nella provincia di Alessandria, con testimonianze dirette della vita e delle tradizioni del luogo, ma anche delle trasformazioni che il nuovo insediamento industriale stava provocando nella zona agricola, con la conseguente “fuga dalla campagna”. Nel corso di 14 mesi sono state filmate feste, usanze, giochi, danze rituali, canti e racconti legati ai fatti di maggior incidenza della “grande storia” locale.

BELLA CIAO
Italia, 1964-65, b/n

Spezzoni filmati appena ritrovati e inediti del grande spettacolo (dal titolo appunto “Bella ciao”) andato in scena per la prima volta nel 1964 a Spoleto, durante il Festival dei Due Mondi, con la regia di Filippo Crivelli. La rappresentazione è un affresco sul canto della tradizione popolare, in cui le canzoni (frutto delle ricerche di Roberto Leydi, Gianni Bosio e altri) vengono proposte per sezioni tematiche: la vita, il lavoro, la festa, l’amore, la guerra. Lo spettacolo è il primo e forse ancora il più noto fra quelli proposti dal Nuovo Canzoniere Spettacoli, struttura che il Nuovo Canzoniere Italiano e i Dischi del Sole si diedero per le loro proposte teatrali. La prima rappresentazione suscitò accesi contrasti, divenne un caso nazionale e così, per la prima volta nel nostro paese, si cominciò a prendere coscienza dell’esistenza di una cultura “altra” e di un’“altra Italia”.

Intervengono alla serata Ivan Della Mea (presidente dell’Istituto Ernesto de Martino), Bruno Cartosio (storico), Gianfranco Azzali detto “Miciu”, Giuseppe Morandi (Lega di Cultura di Piadena), il gruppo musicale della Lega di Cultura di Piadena, Marco Müller.

La fabbrica

Un progetto del Teatro della Limonaia e dell’Istituto Ernesto de Martino realizzato con il contributo di Sesto Idee – Istituzione Servizi Culturali Educativi Sportivi del Comune di Sesto Fiorentino, Comune di Firenze, Laboratorio Nove, Ministero dei Beni e delle Attività Culturali (Dipartimento Spettacolo), Provincia di Firenze, Regione Toscana, e con la collaborazione dell’Istituto d’Arte per la Ceramica di Sesto Fiorentino

La fabbrica
i gesti, le parole, le immagini,
le canzoni del lavoro
e i suoi protagonisti

16 febbraio – 9 marzo 2003

Prenotazioni e informazioni presso il Teatro della Limonaia
dal lunedì al venerdì dalle 11 alle 18, il sabato dalle 16 alle 19

Biglietto intero: € 10
Biglietto ridotto: € 8
Biglietto ridotto under 18 / over 65: € 6
Biglietto ridotto staff: € 1

DOMENICA A TEATRO
Biglietto adulti: € 6
Biglietto bambini: € 3
Biglietto ridotto speciale secondo spettacolo: € 1

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Fabbricare un oggetto, ma anche una casa, o il proprio futuro. Fabbrica, c’è nella parola un senso di concretezza e di efficacia. Ma cos’è la fabbrica? Il luogo dell’umiliazione e dello sfruttamento o la culla di una cultura della solidarietà e dell’ascolto a cui il paese attinge nei momenti difficili? Spettacoli, musica, letture, film, una tavola rotonda, un grande concerto: Ascanio Celestini, Nicola Pannelli, Laura Curino, Il Nuovo Canzoniere Italiano, autori, sindacalisti, registi non sono invitati a darci risposte ma a sommergerci di domande e di voci, come già avvenuto per la giornata dedicata a Genova 2001 nella scorsa stagione. La Fabbrica 03, un progetto della Limonaia e dell’Isituto Ernesto de Martino che si distenderà anche sulla prossima stagione, non significa storie di ieri, ma martellante racconto dell’oggi. Perché la cultura contemporanea è il nostro chiodo fisso.

+++ P R O G R A M M A +++

Domenica 16 febbraio, ore 21.00
FABBRICA
di e con Ascanio Celestini

“Cara madre vi scrivo questa lettera che è l’ultima lettera che vi scrivo…”
Sotto forma di una lettera alla madre defunta, scritta oggi da un operaio più di 50 anni dopo la sua assunzione, Ascanio Celestini ci racconta con accenti quasi epici la storia della fabbrica. Storie di padroni e leggende partigiane parlano di un secolo che gira su sé stesso assieme al meccanico ritornare delle frasi, che propone la circolarità tipica della trasmissione orale. In un racconto che ti lascia a bocca aperta, incantato dalle immagini e dal girotondo di intercalari, Ascanio Celestini si fa martellante portatore di destini lontani, moltiplicando la rincorsa delle parole e delle voci della cronaca.

* * *

Domenica 23 febbraio

Ore 16.30
Perline 03 – domeniche di teatro per bambini e adulti
CLOWN: FABBRICA DI GUAI
performance diretta da Mario Cavallero

Ore 17.00
Claudio Cinelli in
MANI D’OPERA
[porte girevoli]
età consigliata dai 6 anni

Spettacolo raro e particolare, caratterizzato da una grande semplicità e da una convivenza costante di poesia e ironia, MANI D’OPERA ha segnato una tappa importante nell’uso della mano come strumento espressivo. Rappresentato in Italia e all’estero nei più importanti festival di teatro di figura, ha guadagnato nella sua lunga storia in raffinatezza e perfezione del gesto, maturando anche sul piano della sintesi drammaturgica. Spettacolo lontano da mode o stili, MANI D’OPERA propone un linguaggio universale e un’armonia tra musica e gesto davvero speciali.

Ore 18.30
I CERAMISTI
parole e musiche dedicate alla Richard Ginori
con i ragazzi dell’Istituto d’Arte di Sesto Fiorentino
a cura di Maria Pia Suma, Tamara Taiti e Mattia Crisci

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Venerdì 28 febbraio
Sabato 1 marzo
Domenica 2 marzo

Ore 21.00
BALLATA PER UN AUTUNNO CALDO
di Athos Bigongiali e Nicola Pannelli
con Franco Ravera e Nicola Pannelli
[Narramondo – Roma]
Prima nazionale

La sezione FIAT di Marina di Pisa è una vecchia fabbrica di aeroplani. Là è nato il Super Dornier Vall che servì alla spedizione di salvataggio del dirigibile Italia di Nobile. Un giorno le macchine furono trasportate al nord e le truppe americane occuparono lo stabilimento. Quando se ne andarono fu difficile e faticoso rimettere insieme il corpo della fabbrica e assestare la produzione. Cucine economiche, autobus, carrozze ferroviarie, e infine parti di automobili: fecero di tutto gli operai. La storia che viene raccontata si alterna tra la testimonianza di un operaio licenziato, la cronistoria degli avvenimenti, il romanzo di un bimbo, le avventure degli idrovolanti, riportando alla Limonaia il giovane Nicola Pannelli, autore e interprete del bel monologo scritto subito dopo l’11 settembre.

* * *

Sabato 8 marzo

Ore 21.00
L’ETÀ DELL’ORO
di Laura Curino e Michela Marelli
regia di Serena Sinigaglia
con Laura Curino
[Teatro Stabile di Torino]

Una fabbrica dispersa e frammentata nella quotidianità. Dopo aver narrato la fabbrica dal suo interno nei suoi lavori dedicati alla Olivetti, ecco la storia di un fabbricare che si confonde con l’infanzia, e con l’Italia del boom economico. Decine di personaggi raccontano la loro storia e quella dell’Italia degli anni cinquanta. Si disegna un piccolo mondo a sé stante, diverso ma perfettamente conscio del proprio ruolo all’interno del grande.
“Sono stata allevata in un harem, / circondata da donne di ogni età e condizione. / Là dove sono cresciuta scorre l’oro. / Sui tavoli di cucina rotolano gioielli / e nelle cartine invece di tabacco / noi ci rolliamo diamanti, smeraldi / e ogni sorta di pietre preziose. / Affluente naturale dell’oro è un fiume di storie. / Noi custodiamo negli stessi forzieri l’oro / e le storie vi mettiamo mano volentieri.”

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Domenica 9 marzo

Ore 14: proiezioni – film in video

ATTENTI OPERAI COMUNISTI
di Simonetta Della Croce e Chiara Baldassarri
(1998, durata 21’, colore)
Vincitore del premio Planète a FilmMaker (Milano 1998),
menzione speciale al Maremma Doc/Festival 1999

NON MI BASTA MAI
di Guido Chiesa e Daniele Vicari
(1999, durata 75’, colore)
Vincitore del Premio Cipputi al Torino Film Festival 1999

SIGNORINA FIAT
di Giovanni Boursier
(2001, durata 31’, b/n e colore)
Vincitore del Premio Cipputi al Torino Film Festival 2001

Ore 16
(BRANI DA) OLIVETTI
di e con Laura Curino

In questo breve viaggio nei suoi due spettacoli sulla Olivetti, Laura Curino parte dalla fine ’800 del fervore e dell’iniziativa e passa tra le due guerre sino alla scoperta che l’America si può anche comprare. Attraverso il ricordo di due personaggi formidabili: l’intrepido Camillo e Adriano il sognatore tenace, circondati dalle figure indimenticabili delle loro donne.

Ore 16.30
TAVOLA ROTONDA

In apertura il sindaco di Sesto, Andrea Barducci, presenta il progetto “I FABBRICANTI 2004”, sulla ex-fabbrica Ginori di Sesto Fiorentino.
Con Mario Agostinelli (Forum Mondiale per le Alternative), Athos Bigongiali (scrittore), Oublesse Conti (ex sindaco di Sesto Fiorentino), Laura Curino (attrice, autrice), Simonetta Della Croce (regista), Ivan Della Mea (presidente dell’Istituto Ernesto de Martino), Mauro Fuso (segretario generale della FIOM di Firenze), Ansano Giannarelli (presidente della Fondazione Archivio Audiovisivo del Movimento Operaio e Democratico), Barbara Nativi (autrice e regista), Francesco Niccolini (drammaturgo), Daniele Sepe (musicista). Coordina Francesca Chiavacci (presidente di Sesto Idee).
Come già avvenuto con la tavola rotonda dedicata ai fatti di Genova, si ritrovano attorno a un tavolo sindacalisti, scrittori, registi di teatro e di cinema, autori, musicisti e rappresentanti di strutture culturali, a discutere di cosa è oggi la fabbrica.

Ore 21.00
GUARDA GIÙ DALLA PIANURA
LE CIMINIERE NON FANNO PIÙ FUMO
Concerto de Il Nuovo Canzoniere Italiano
con Fausto Amodei, Gualtiero Bertelli,
Mimmo Boninelli, Sandra Boninelli,
Paolo Ciarchi, Claudio Cormio, Ivan Della Mea,
G abriele Modigliani, Flaviana Rossi, Daniele Sepe,
Auli Kokko, Massimo Ferrante

La fabbrica e i suoi operai. Storie di ricatti e sfruttamento ma anche di lotta e riscatto; storie di emarginazione e sconfitta ma anche di solidarietà praticata. Storie diventate canzoni; canzoni che raccontano la storia di un’altra Italia, quella dei lavoratori e delle classi popolari. Non storie di ieri ma racconto dell’oggi.

* * *

Teatro della Limonaia
Direzione artistica: Barbara Nativi
Consulenza artistica: Simona Arrighi, Sandra Garuglieri, Dominique Martin, Dimitri Milopulos, Silvano Panichi
Direzione organizzativa: Dominique Martin
Immagine e direzione tecnica: Dimitri Milopulos
Ufficio stampa: Bruno Casini
Promozione e assistenza ufficio stampa: Laura Mattacchioni
Segreteria: Franca Sisti

Istituto Ernesto de Martino
Presidente: Ivan Della Mea
Organizzazione: Stefano Arrighetti, Ivan Della Mea, Luciana Pieraccini

Sabato Jazz 2003

Sestoidee, Istituzione Servizi Educativi Culturali e Sportivi
del Comune di Sesto Fiorentino
Scuola di musica di Sesto Fiorentino
Istituto Ernesto de Martino

presentano

Sabato Jazz 2003

Ore 18.00 incontro con i musicisti
Ore 21.30 concerti

— I concerti —

1 febbraio 2003
Sandro Gibellini (chitarra)
Paolo Ghetti (basso)
Alessandro Fabbri (batteria)

15 febbraio 2003
Bagatelle mediterranee
Bebo Ferra (chitarra)
Paolino dalla Porta (contrabbasso)

1 marzo 2003
Bluenote sound
Marco Bovi (chitarra)
Oscar Marchini (organo)
Massimo Chiarella (batteria)

15 marzo 2003
Django e dintorni
Maurizio Geri (chitarra)
Luca Giovacchini (chitarra)
Daniele Mencarelli (contrabbasso)
Alessandro Di Puccio (vibrafono)

— I Seminari —

3 marzo 2003, ore 21.00
Lo swing a sei corde: la chitarra nel jazz
Relatore: Stefano Zenni

10 marzo 2003, ore 21.00
Il pentagramma africano:
il jazz e la musica colta europea

Relatore: Stefano Zenni

— La mostra —

I colori del jazz
Acquerelli di Roberto Andreoli

Inaugurazione sabato 1 febbraio 2003 ore 11.30

La mostra sarà aperta fino al 16 marzo 2003 presso i locali della Scuola di Musica di Sesto Fiorentino, via Scardassieri 47.

Roberto Andreoli è nato a Mirandola (MO) nel 1955.
Dal 1975 vive e lavora a Cherasco (CN), dove è docente di educazione musicale presso la scuola media statale.
Ha iniziato giovanissimo l’attività artistica sotto la guida del padre, affiancando alla pittura gli studi musicali presso il Conservatorio di bologna, poi terminati a Torino.
È del 1978 la sua prima esposizione personale; da allora a oggi ha realizzato diverse mostre personali e partecipato a molte rassegne, ottenendo riconoscimenti e premi.

1971-2001: ieri Bosio oggi. L’eredità culturale e politica di Gianni Bosio

Regione Lombardia, Provincia di Mantova, Comune di Mantova, Comune di Acquanegra sul Chiese, Istituto Ernesto de Martino, Istituto mantovano di Storia Contemporanea, Associazione Postumia

presentano

1971-2001: ieri Bosio oggi
L’eredità culturale e politica di Gianni Bosio

P R O G R A M M A

Mantova, venerdì 7 giugno 2002 – Casa del Mantegna

— Ore 14.30 —

Saluti delle Autorità

Roberto Pedrazzoli, Assessore alla Cultura
della Provincia di Mantova
La Provincia e la tutela del patrimonio storico-etnografico

Alessandro Portelli
Italia: le stagioni degli anni 2000

Eugenio Camerlenghi
Il trattore ad Acquanegra: proposte per una rilettura

Antonio Parisella
Gli intellettuali rovesciati

— Ore 17.00 —

Pausa caffè

— Ore 17.15 —

Bruno Cartosio
Dopo Il trattore: storia sociale e storia orale in prospettiva

Massimo Giuffredi
Lavori di scavo: Gianni Bosio e la riscoperta di Luigi Musini

Pietro Clemente
Una spina che punge ancora: dissonanze, dissensi, ricchezze di un’eredità

Alfredo Martini
Ricerca storica, fonti orali e azione politica: istruzioni per l’uso

* * *

Acquanegra, venerdì 7 giugno 2002 – Teatro Sociale

— Ore 21.15 —

Inaugurazione della Mostra
Acquanegra e non solo nella soffitta di Gianni Bosio
a cura di Gianfranco Ferlisi, Erminio Minuti, Nanni Rossi

Spettacolo
Sent on po’, Gioan, te se ricordet
con Ivan Della Mea, Paolo Ciarchi, Claudio Cormio

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Acquanegra, sabato 8 giugno 2002 – Teatro Sociale

— Ore 9.00 —

Saluto del Sindaco di Acquanegra, Erminio Minuti

Giancorrado Barozzi
Lettere a Gianni Bosio

Cesare Bermani
“Pagine di guerriglia”

Maria Luisa Betri
Percorsi storiografici nell’archivio di Gianni Bosio
presso l’Istituto Ernesto de Martino

Giuseppe Morandi, Franco Azzali
Uomini e macchine nella bassa padana

— Ore 11.00 —

Pausa caffè

— Ore 11.15 —

Mimmo Boninelli
Tra Bosio e Bergamo: quarant’anni di ricerche
sul mondo popolare e proletario, in archivio e “sul campo”

Mattia Pelli
Gianni Bosio e “Movimento Operaio”.
Storia di classe in tempo di guerra fredda

InCanto 2002 – Fotografie di Angela Chiti

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