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Per Fausto Amodei

InCanto 1999 - Il nuovo canzoniere italiano - Foto di Angela Chiti che ritrae Fausto Amodei seduto su una seggiolina di legno su un palco, mentre canta accompagnandosi con la chitarra, insieme ad altre e altri sul palco insieme a lui, davanti a uno sfondo nero.

Mentre stava accompagnando la moglie Gabriella a un controllo specialistico, Fausto Amodei ha avuto un infarto.
È morto così un gigante della canzone italiana, un compagno di strada fin dall’inizio della nostra storia storia.
Per me era l’immagine stessa del cantautore: seduto, con la chitarra e un sacco di cose e storie da raccontare.
Fausto ha cominciato a cantare, prima che in Italia scoprissimo la parola cantautore, col gruppo dei Cantacronache a Torino; un suo Autoritratto appare nel primo numero della Rivista “Il Nuovo Canzoniere Italiano” nel 1962; è presente, nel 1963, insieme a Sandra Mantovani e Michele Straniero, nel disco Canti della Resistenza Italiana 2 dove incide Bella Ciao per I Dischi del Sole. Aveva già scritto tante canzoni, tra cui ricordo una necessaria “Canzone della Marcia della Pace” insieme a Franco Fortini e soprattutto il suo canto più famoso, un vero inno, “Per i morti di Reggio Emilia”. Con I Dischi del Sole pubblicherà un EP “Canzoni didascaliche” e due LP “Se non li conoscete” e “L’ultima crociata”.
Le sue canzoni erano politiche e schierate ma piene di ironia e sarcasmo, con uno strano arpeggio di chitarra che ricordava il suo amato Brassens.
La sua influenza su tanti musicisti e cantanti è stata enorme ed è viva anche oggi.
L’ultima volta che ci siamo incontrati è stata nella sua Torino in occasione della proiezione di un film documentario su Giovanna Marini, al Torino Film Festival.
Stare insieme a lui e Giovanna, alla regista Chiara Ronchini, a Valter Colle e ai compagni e alle compagne del Coro della Scuola Popolare di Musica del Testaccio, è stata una festa.
Oggi la tristezza è enorme; oggi siamo molto più soli.
Ai suoi famigliari, alla moglie Gabriella e ai figli Marco e Irene va l’abbraccio fortissimo di tutti i compagni e le compagne dell’Istituto Ernesto de Martino; l’abbraccio di Clara Longhini dell’Edizioni Bella Ciao.
Sabato 20 settembere alle ore 10:30 ci sarà un saluto presso il Cimitero Monumentale, in corso Novara 137 a Torino.

Stefano Arrighetti