Articoli dell'anno 2001

Il primo maggio all’Istituto

Alle ore 15.00 si terrà l’inaugurazione della mostra fotografica di Giuseppe Morandi LA MIA AFRICA, i nuovi protagonisti della trasformazione del lavoro agricolo nelle cascine padane.

A seguire, concerto/spettacolo degli ABESIBÈ, “suonicisti randagi” ma con le radici ben piantate nel loro Piemonte.

Merenda e ospiti a sorpresa: i compagni della Lega di Cultura di Piadena e tutti quelli che vorranno venire a trovarci, per ribadire che il Primo Maggio non è un giorno qualsiasi.

Sabato jazz

Istituto Ernesto de Martino
Scuola di musica di Sesto Fiorentino
Istituzione Servizi Educativi Culturali e Sportivi

presentano

Sabato jazz
Nuove tendenze del jazz italiano

Qualsiasi “fare cultura” d’oggi non può non privilegiare la ricerca di interazioni creative e operative. In questo spirito, l’Istituto Ernesto de Martino e la Scuola di Musica di Sesto Fiorentino intendono dare costrutto a un mutuo rapporto per iniziative a venire, a partire da questa, dedicata alla musica jazz, che dovrebbe diventare un appuntamento fisso per dare, anno dopo anno, un quadro dell’evoluzione del jazz in Italia. Si è pensato a una proposta che coinvolga gli studenti della Scuola di Musica. I solisti chiamati per i concerti dedicheranno il pomeriggio del sabato a un incontro con gli studenti, per fare musica con loro. Parliamo di “interazioni creative” proprio per non parlare di “contaminazioni”: termine abbastanza ovvio e stolto perché definisce semplicemente ciò che avviene in ogni momento della vita in generale e del “fare cultura” in particolare. Non “contaminazione” dunque, bensì “comunicazione” di conoscenze, informazioni su tecniche strumentali e, soprattutto e ancorché con gli obbligati limiti temporali, “prove” di un fare musica in comune. Questo ci pare assai più importante propedeuticamente: questo proporsi dialogico tra studenti e strumentisti.

Ogni sabato, dal 3 gennaio al febbraio

  • dalle ore 15.00 alle ore 19.00: incontro studenti-solisti;
  • alle ore 21.00:  concerto (ingresso gratuito) alla Sala della Scuola di Musica Villa San Lorenzo al Prato, 47 – Sesto Fiorentino (FI)

— Sabato 13 gennaio 2001 —
Paolino DALLA PORTA
Contrabbassista, in trio con Riccardo Luppi (flauti e sax)
e Roberto Cecchetto (chitarra elettrica)

Alle ore 11
Inaugurazione della mostra fotografica sui grandi del jazz

Riccardo Schwamenthal come fotografo dei più grandi nomi del jazz mondiale. Con le sue fotografie è stata allestita una mostra che ha avuto ovunque buon successo. La mostra, completa, si struttura su oltre cento fotografie. Una sua “versione ridotta” sarà esposta nei locali della Villa San Lorenzo per tutto il periodo della rassegna

— Sabato 20 gennaio 2001 —
Federico SANESI
Percussionista, in duo con Andrea Ayassot (sax contralto e soprano)

— Sabato 27 gennaio 2001 —
Riccardo LUPPI
Flauto traverso e sax, in trio con Augusto Mancinelli (chitarra elettrica) e Tiziano Tononi (percussioni)

— Sabato 3 febbraio 2001 —
Alessandro GALATI
Pianoforte

Il de martino 11-12/01 – Memorie e identità in una società plurale

Il de Martino
Rivista dell’Istituto Ernesto de Martino
N. 11-12, 2001 – pgg. 256, € 12,91

Memorie e identità in una società plurale.
Metodi e strategie per una ricerca dialogica
Atti del campus sulle culture della storia e della memoria
Fattoria San Pancrazio, Bucine (AR)
24-29 luglio 2000

a cura di
Luciana Pieraccini e Andrea Matucci

Sommario

  • Presentazioni
    • Mariella Zoppi, Toscana Porto Franco. Una concreta utopia
    • Lanfranco Binni, Diritti di citttadinanza e territori
  • Editoriale
    • Ivan Della Mea, Insomma, se si fa un porto che sia franco
  • Introduzione
    • Bruno Cartosio, Noi/altri: memoria, storia, convivenza e futuro
  • Relazioni
    • Mila Busoni, Scelte strategiche del ricordo e dell’oblio. Popoli, eventi e rappresentazioni
    • Cesare Bermani, Storia orale: questioni di metodo
    • Alessandro Portelli, L’uso dell’intervista nella storia orale
    • Geneviève Makaping, Breve diario di una emigrata Bamiléké. L’antropologia dell’altra
    • Adel Jabbar, Migranti. Memoria, progetto e aggiustamento identitario
    • Annamaria Rivera, Cultura, identità, etnicità: un approccio critico
    • Gianluca Gabrielli, Il colonialismo italiano in Libia: appunti su una storia spesso rimossa
    • Pietro Clemente, Il territorio, le generazioni, le storie della vita
    • Giovanni Mimmo Boninelli, Memoria e integrazione: appunti e riflessioni per un possibile percorso
    • Giovanni Contini, Storia orale e identità locale
    • Pulika Calzini, Campi dimenticati: lo sterminio degli zingari
    • Luigi Perrone, Note a margine della ricerca sul fenomeno migratorio
    • Roberto Beneduce, “Politiche dell’etnopsichiatria” e politiche della cultura
  • Documenti
    • Risoluzione finale
      • Bruno Cartosio, Appendice 1: Memoria, Dialogo, Locale / Globale
      • Annamaria Rivera, Appendice 2: Razza, Etnia, Cultura
    • Moreno Biagioni, Storie, memorie, percorsi di cittadinanza e di convivenza
  • Partecipanti ai campus sulle culture della storia e della memoria

* * *

PORTO FRANCO è la Toscana dei diritti di cittadinanza per tutte e tutti, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla provenienza. È la Toscana che all’inizio del nuovo millennio si confronta consapevolmente con la complessità del multiculturalismo e della globalizzazione e sceglie di costruire una propria forte identità di territorio libero da pregiudizi, stereotipi, xenofobia e razzismo, da discriminazioni e condizioni di diseguaglianza. Per conseguire questi obiettivi di civiltà e di nuova cultura collettiva, la società toscana orienta a nuove funzioni “interculturali” la sua organizzazione sociale complessiva: la pubblica amministrazione, dalla Regione ai Comuni, le istituzioni e le associazioni culturali. Il confronto interculturale straordinario e occasionale diventa pratica ordinaria di convivenza civile. È un grande processo di trasformazione; non è una sfida, è una necessità.

(dalla presentazione di Mariella Zoppi)

L’obiettivo generale è l’orientamento della società toscana a politiche ordinarie di attuazione dei diritti di cittadinanza di tutte le persone che vivono in Toscana, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla provenienza. In questa prospettiva, tutte le funzioni ordinarie della pubblica amministrazione assumono e sviluppano una nuova cultura ispirata ai valori dell’incontro, del confronto e dello scambio, del rispetto di ogni diversità, della coerenza tra i saperi e l’organizzazione di una società a misura dei diritti di cittadinanza di tutte e tutti. Oggi non è così. I diritti di cittadinanza non sono eguali per tutte e tutti. Il progetto regionale insiste quindi sulla necessità di riequilibrare diritti ineguali, valorizzando le differenze (tra donne e uomini, tra giovani e anziani, tra “nativi” e “migranti”, tra “normali” e “diversi”) e promuovendo processi di empowerment dei settori sociali discriminati.

(dalla presentazione di Lanfranco Binni)

Ciò che non si può leggere in questi Atti è il valore aggiunto che tutti insieme, coordinatori scientifici e relatori e partecipanti e uditori, abbiamo scoperto siccome collante che per sei giorni sei ha dato costrutto a una sorta di nave dei folli, riuscendo così a tenere la barra del timone fissa alla polare intesa come stella. […] Ciò che s’è capito, un po’ tutti crediamo, durante i sei giorni del campus è precisamente questo: per fare PORTO FRANCO tocca essere, noi stessi, per noi stessi e per tutti i prossimi vicini o lontani che siano, PORTO FRANCO; a tal fine, ognuno di noi, con qualche fastidio e qualche allegria, ha dovuto fare passi indietro e avanti e di lato nelle proprie convinzioni, discutere e discutersi e soprattutto ascoltare.

(dall’editoriale di Ivan Della Mea)