Il de Martino 13/02 – 1971-2001: ieri Bosio oggi. Creare e organizzare cultura

Il de Martino
Rivista dell’Istituto Ernesto de Martino
per la conoscenza critica e la presenza alternativa
del mondo popolare e proletario

N. 13, 2002; pgg. 112, € 10,50

1971-2001: ieri Bosio oggi.
Creare e organizzare cultura
Atti del convegno di Colonnata (FI)
Circolo ARCI “Unione Operaia”
19-20 ottobre 2001

a cura di
Luciana Pieraccini

Sommario

  • Saluti
    • Claudio Martini, Lettera di saluto del Presidente della Regione Toscana
    • Francesca Chiavacci, Saluto del Presidente dell’Istituzione per i Servizi Educativi Culturali e Sportivi del Comune di Sesto Fiorentino
  • Presentazione
    • Ivan Della Mea, Ieri Bosio oggi
  • Relazioni
    • Cesare Bermani, Gianni Bosio, organizzatore di cultura e “intellettuale rovesciato”
    • Eugenio Camerlenghi, Le leghe culturali, strumento di resistenza per il movimento di base
    • Vittorio Agnoletto, Dopo Genova
    • Moreno Biagioni, Enzo Mazzi, Alessandro Santoro, L’organizzazione culturale con e per i migranti
    • Daniele Farina, Fare cultura nei Centri Sociali Autogestiti: l’esperienza del Leoncavallo
    • Pier Paolo Poggio, La Fondazione Micheletti di Brescia: un’esperienza di lavoro culturale in un territorio “di frontiera”
    • Piero Scaramucci, Radio Popolare di Milano: formazione dell’informazione
    • Pape Mbaye Diaw, Per una cultura e una pratica del “noi”
    • Mercedes Lourdes Frias, Per una cultura e una pratica del “noi”
    • Pierluigi Sullo, La proposta di Carta-Cantieri Sociali
    • Lanfranco Binni, Ognuno dica: “Adesso parlo io”

* * *

Abbiamo voluto, come Istituto, che questo Convegno si svolgesse qui a Colonnata di Sesto Fiorentino, qui in questo circolo operaio. Abbiamo voluto, come Istituto, che questo Convegno compisse qui, in questa sede, tutti i suoi atti — relazioni, interventi, dibattiti — non per voglia di umori antichi ma perché venissero garantite tutte le possibilità di espressione per qualsiasi tipo d’incontro/confronto e se necessario anche scontro, senza limiti di genere e soprattutto senza limiti intergenerazionali: le divisioni tra donne e uomini, tra giovani e anziani possono essere elementi molto pericolosi e per più di un verso devianti, modi impropri, per relegare Bosio e il suo lavoro nel passato remoto, in quel passato remoto che spesso, troppo spesso, è stato ed è il terreno fertile dei revisionismi più cialtroni e falsificatori.
Bosio fu uomo di verità spesso scomode anche e soprattutto per la sinistra italiana, istituzionale e non; verità scomode ribadisco, ma sempre incredibilmente generose come portato di studi e di idee.
Ci è parso giusto che, volendo ricordare questo Bosio, il Bosio progettatore e realizzatore di strumenti di lavoro per la conoscenza critica e la presenza alternativa del mondo popolare e proletario, il Bosio organizzatore di cultura capace di ricercare e di leggere il passato per il fare nel presente e il progettare nel futuro, ci si sia sforzati di mettere assieme vecchio e nuovo, per un operare che avesse una ragione d’essere ora e qui, una ragione comune a tutti noi, che ci corrispondesse siccome donne e uomini con le nostre opere e i nostri giorni.
Per questo qui si presenteranno esperienze di organizzazione di cultura oggi, cioè nuovi modi di organizzare cultura.

(dalla presentazione di Ivan Della Mea)

Il de martino 11-12/01 – Memorie e identità in una società plurale

Il de Martino
Rivista dell’Istituto Ernesto de Martino
N. 11-12, 2001 – pgg. 256, € 12,91

Memorie e identità in una società plurale.
Metodi e strategie per una ricerca dialogica
Atti del campus sulle culture della storia e della memoria
Fattoria San Pancrazio, Bucine (AR)
24-29 luglio 2000

a cura di
Luciana Pieraccini e Andrea Matucci

Sommario

  • Presentazioni
    • Mariella Zoppi, Toscana Porto Franco. Una concreta utopia
    • Lanfranco Binni, Diritti di citttadinanza e territori
  • Editoriale
    • Ivan Della Mea, Insomma, se si fa un porto che sia franco
  • Introduzione
    • Bruno Cartosio, Noi/altri: memoria, storia, convivenza e futuro
  • Relazioni
    • Mila Busoni, Scelte strategiche del ricordo e dell’oblio. Popoli, eventi e rappresentazioni
    • Cesare Bermani, Storia orale: questioni di metodo
    • Alessandro Portelli, L’uso dell’intervista nella storia orale
    • Geneviève Makaping, Breve diario di una emigrata Bamiléké. L’antropologia dell’altra
    • Adel Jabbar, Migranti. Memoria, progetto e aggiustamento identitario
    • Annamaria Rivera, Cultura, identità, etnicità: un approccio critico
    • Gianluca Gabrielli, Il colonialismo italiano in Libia: appunti su una storia spesso rimossa
    • Pietro Clemente, Il territorio, le generazioni, le storie della vita
    • Giovanni Mimmo Boninelli, Memoria e integrazione: appunti e riflessioni per un possibile percorso
    • Giovanni Contini, Storia orale e identità locale
    • Pulika Calzini, Campi dimenticati: lo sterminio degli zingari
    • Luigi Perrone, Note a margine della ricerca sul fenomeno migratorio
    • Roberto Beneduce, “Politiche dell’etnopsichiatria” e politiche della cultura
  • Documenti
    • Risoluzione finale
      • Bruno Cartosio, Appendice 1: Memoria, Dialogo, Locale / Globale
      • Annamaria Rivera, Appendice 2: Razza, Etnia, Cultura
    • Moreno Biagioni, Storie, memorie, percorsi di cittadinanza e di convivenza
  • Partecipanti ai campus sulle culture della storia e della memoria

* * *

PORTO FRANCO è la Toscana dei diritti di cittadinanza per tutte e tutti, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla provenienza. È la Toscana che all’inizio del nuovo millennio si confronta consapevolmente con la complessità del multiculturalismo e della globalizzazione e sceglie di costruire una propria forte identità di territorio libero da pregiudizi, stereotipi, xenofobia e razzismo, da discriminazioni e condizioni di diseguaglianza. Per conseguire questi obiettivi di civiltà e di nuova cultura collettiva, la società toscana orienta a nuove funzioni “interculturali” la sua organizzazione sociale complessiva: la pubblica amministrazione, dalla Regione ai Comuni, le istituzioni e le associazioni culturali. Il confronto interculturale straordinario e occasionale diventa pratica ordinaria di convivenza civile. È un grande processo di trasformazione; non è una sfida, è una necessità.

(dalla presentazione di Mariella Zoppi)

L’obiettivo generale è l’orientamento della società toscana a politiche ordinarie di attuazione dei diritti di cittadinanza di tutte le persone che vivono in Toscana, indipendentemente dal sesso, dall’età e dalla provenienza. In questa prospettiva, tutte le funzioni ordinarie della pubblica amministrazione assumono e sviluppano una nuova cultura ispirata ai valori dell’incontro, del confronto e dello scambio, del rispetto di ogni diversità, della coerenza tra i saperi e l’organizzazione di una società a misura dei diritti di cittadinanza di tutte e tutti. Oggi non è così. I diritti di cittadinanza non sono eguali per tutte e tutti. Il progetto regionale insiste quindi sulla necessità di riequilibrare diritti ineguali, valorizzando le differenze (tra donne e uomini, tra giovani e anziani, tra “nativi” e “migranti”, tra “normali” e “diversi”) e promuovendo processi di empowerment dei settori sociali discriminati.

(dalla presentazione di Lanfranco Binni)

Ciò che non si può leggere in questi Atti è il valore aggiunto che tutti insieme, coordinatori scientifici e relatori e partecipanti e uditori, abbiamo scoperto siccome collante che per sei giorni sei ha dato costrutto a una sorta di nave dei folli, riuscendo così a tenere la barra del timone fissa alla polare intesa come stella. […] Ciò che s’è capito, un po’ tutti crediamo, durante i sei giorni del campus è precisamente questo: per fare PORTO FRANCO tocca essere, noi stessi, per noi stessi e per tutti i prossimi vicini o lontani che siano, PORTO FRANCO; a tal fine, ognuno di noi, con qualche fastidio e qualche allegria, ha dovuto fare passi indietro e avanti e di lato nelle proprie convinzioni, discutere e discutersi e soprattutto ascoltare.

(dall’editoriale di Ivan Della Mea)

Il de Martino 10/00 – Stranieri e cittadini

Il de Martino
Rivista dell’Istituto Ernesto de Martino
N. 10, 2000; pgg. 119, € 10,33

Stranieri e cittadini
a cura di Annamaria Rivera

Con scritti di Etienne Balibar, Pulika Calizini, Bruno Cartosio, Donatella Francesconi, Dino Frisullo, Dino Greco, Adel Jabbar, Luciana Pieraccini, Alessandro Portelli, Valeria Ribeiro Corrosacz, Anamaria Rivera, Marcello Tarì

Sommario

  • Editoriale
    • Annamaria Rivera, Stranieri e cittadini
  • Articoli e saggi
    • Etienne Balibar, Diritto alla civitas o apartheid?
    • Annamaria Rivera, Attenti alle parole! Frammenti sulla costruzione linguistica dello Straniero
    • Marcello Tarì, L’Ebreo Errante alla Salpêtrière. Immagini folkloriche e pratica psichiatrica nell’Europa moderna
    • Adel Jabbar, Diritti di cittadinanza e intercultura
    • Pulika Calzini, Appunti
  • Cronache
    • Donatella Francesconi, I rumeni di Arliano
    • Luciana Pieraccini, La Carovana dei diritti dei migranti
    • Dino Greco, Immigrati e nativi: un comune destino
    • Alessandro Portelli, Una Carovana a Roma
  • L’intervista
    • Valeria Ribeiro Corossacz, Questioni di colore. Colloquio con Sérgio Besserman, Presidente dell’IBGE (Istituto Brasiliano di Geografia e Statistica)
  • Documenti
    • Marcello Tarì, “Memoria e identità in una società plurale. Metodi e strategie per una ricerca dialogica”: una settimana alla Fattoria di San Pancrazio
    • San Pancrazio-Bucine 29/07/2000. Campus sulle culture della storia e della memoria: Risoluzione finale
      • Bruno Cartosio, Appendice 1: Memoria, Dialogo, Locale / Globale
      • Annamaria Rivera, Appendice 2: Razza, Etnia, Cultura
  • La poesia
    • Dino Frisullo, Cronaca nera

Il de Martino 9/99 – Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine

Il de Martino
Bollettino dell’Istituto Ernesto de Martino
N. 9, 1999; pgg. 124, € 10,33

Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine
Atti del Convegno tenutosi a Sesto Fiorentino,
Villa San Lorenzo al Prato,
sabato 30 e domenica 31 maggio 1998

Sommario

  • Editoriale
    • Istituto Ernesto de Martino, Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine
  • Saluti
    • Franco Cazzola, Saluto dell’Assessore alla Cultura della Regione Toscana
  • Relazioni
    • Alessandro Portelli, Cultura popolare e popular culture. Differenze e rapporti
    • Saverio Tutino, I “Senzastoria”. L’Archivio di Pieve Santo Stefano
    • Luciano Della Mea, Con i libri già figli di enne enne
    • Sergio Pannocchia, La fisarmonica del “Grandevetro”
    • Annamaria Rivera e Marcello Tarì, Da Gramsci all’hip-hop, alla ricerca del “popolare”
    • Ambrogio Sparagna, “Un canto s’udia pe’ li sentieri”. Cantata d’organetti su testi di Giacomo Leopardi
    • Francesca Breschi, L’uso della voce nella musica popolare italiana
    • Giovanna Marini, L’uso della voce nel canto di tradizione orale
    • Ignazio Macchiarella, Il revival dell’etnico. Ricerca delle origini e consumo del folk
    • Roberto Beneduce, Scritture del corpo, memoria e mimesi nei processi migratori
    • Andrea Camilleri, L’uso strumentale del dialetto per una scrittura oltre Gadda
  • Il dibattito
  • Workshop
    • Anna Scannavini, “Creàa cültüra” negli Appalachi meridionali

Il de Martino 8/98 – Canto sociale e Resistenza

Il de Martino
Bollettino dell’Istituto Ernesto de Martino
N. 8, 1998; pgg. 128, € 10,33

Canto sociale e Resistenza

Sommario

  • Istituto Ernesto de Martino, Per una nuova stagione di studi sul Canzoniere della Resistenza
  • Wilhelm Schepping, Il caso “Lili Marleen”
  • Cesare Bermani, La “vera” storia di “Bella ciao”
  • Pietro Porta, L’autore di “Noi siam la canaglia pezzente”
  • Maria Antonietta Arrigoni e Pietro Savini, Tre canzoni partigiane dell’Oltrepò pavese
  • L’origine di “Fischia il vento”
  • Ezio Cuppone, Un canto delle brigate Garibaldi di “Vetto d’Enza” (RE)
  • Giacinto Menotti Serrati, Il militarismo nelle canzoni popolari