Primo maggio e InCanto 2015

Volantino InCanto 2015

InCanto 2015
Rassegna del canto di tradizione orale e di nuova espressività – XX edizione

Una liberAzione. 70 anni dopo la Resistenza

Dal 1° Maggio al 7 giugno 2015

Oggi che quasi tutti i testimoni e i protagonisti della Resistenza sono purtroppo scomparsi tocca a noi, figli e nipoti, riprendere il racconto, tocca a noi la Grande Narrazione.
Lo dobbiamo fare con un linguaggio contemporaneo ma senza dimenticare i fatti, le storie, le speranze d’allora.
Il programma della XX edizione di InCanto vuole ricordare e nello stesso tempo esaltare alcuni valori che vorremmo comuni tra i giovani di oggi e i partigiani di 70 anni fa: il coraggio di scelte controcorrente, contro il potere; il mettersi in gioco in nome di un futuro diverso.
Il ricordo è affidato a Massimo Zamboni e allo spettacolo teatrale tutto al femminile “Tante facce nella memoria”, il programma è arricchito di presentazioni di nuovi lavori di artisti importanti, vecchi e nuovi compagni di strada del “de Martino” (Francesca Breschi, Chiara e David Riondino, Cisco, i Gang, il nuovo allestimento di Bella Ciao e Ascanio Celestini): cercheremo di dare un senso alle parole “partigiano” e “liberazione” settant’anni dopo.

P R O G R A M M A

Anteprima: La Festa del 1° Maggio
Venerdì 1° Maggio dalle ore 12:30

Ingresso libero

Ore 12,30: pranzo popolare.

A seguire, dalle 15.00, i canti e le musiche di Angela Batoni e il Coro Novecento di Fiesole, Le Musiquorum, Suonatori Terra Terra, De’ Soda Sisters di Livorno, Fratelli Rossi, Voci di Mezzo di Milano, Ammentos, Coro Garibaldi d’Assalto,   la Nuova Brigata Pretolana di Perugia,  Marco Rovelli, Il Coro delle Cence Allegre di Modena, Rudi Assuntino.

Interverrà  Adelmo Cervi.

Venerdì 8 Maggio, ore 21.15
Concerto reading L’eco di uno sparo

Ingresso  € 5,00

Massimo Zamboni (fondatore di CCCP e CSI) con Emanuele Reverberi e Cristiano Roversi in L’eco di uno sparo. Cantico delle creature emiliane (Einaudi, 2015).
A seguire proiezione del film Il nemico. Breviario partigiano (2015), di Federico Spinetti e Alberto Valtellina.
Un libro, un film, un concerto dedicati alla memoria della Resistenza e della guerra civile, con un chitarrista rock-punk di culto.

Sabato 9 Maggio
La stessa rabbia, la stessa primavera.
Appunti per una rivoluzione

Ingresso  € 5,00

Ore 17.30: l’anteprima
Davide Riondino e Bruno Casini presentano il CD dello spettacolo La stessa rabbia, la stessa primavera. Appunti per una rivoluzione.

Ore 21.15: il concerto
Francesca Breschi, Chiara Riondino e Frank Cusumano, in La stessa rabbia, la stessa primavera. Appunti per una rivoluzione. Ospite Davide Riondino.
Un viaggio sonoro attorno al ’68 per fare memoria, per capire, per sognare.

Venerdì 15 Maggio, ore 21.15
Matrimoni e funerali

Ingresso  € 5,00

Cisco (ex cantante dei Modena City Ramblers) in concerto acustico per presentare il nuovo CD Matrimoni e funerali.
Ha fatto cantare Bella Ciao ai giovani di tutto il mondo: un grande ritorno al “de Martino”.

Sabato 16 Maggio, ore 21.15
Spettacolo teatrale: Tante facce nella memoria

Ingresso  € 5,00

Drammaturgia a cura di Mia Benedetta e Francesca Comencini, liberamente tratto dalle registrazioni raccolte da Alessandro Portelli.
Con Mia Benedetta, Bianca Nappi, Carlotta Natoli, Lunetta Savino, Simonetta Solder, Chiara Tomarelli. Regia di Francesca Comencini.
Le voci di sei donne toccate in prima persona dalla terribile esperienza dell’eccidio delle Fosse Ardeatine.

Sabato 23 Maggio, ore 21:15
Il nuovo Bella Ciao. Il CD

Ingresso libero

Presentazione cantata. Riccardo Tesi, Lucilla Galeazzi e Alessio Lega presentano il CD dello spettacolo Il nuovo Bella Ciao con Stefano Arrighetti (presidente dell’Istituto Ernesto de Martino) e Felice Liperi (giornalista).
Uno spettacolo storico riproposto dopo 50 anni dai protagonisti della musica popolare di oggi.

Sabato  30 maggio, ore 21:15
Sangue e Cenere

Ingresso € 5,00

The Gang, la band dei fratelli Severini, presentano l’ultimo atteso CD: Sangue e Cenere.
Una campagna di crowdfounding da record per il nuovo disco dei Gang.

Domenica 7 giugno, ore 21.15
Il teatro di narrazione: Racconti d’estate

Ingresso € 5,00

Ascanio Celestini presenta Racconti d’estate. Fiabe per bambini che volevano essere cattivi.
Dopo 10 anni Ascanio Celestini torna nel cortile del “de Martino” per raccontare a muso duro le contraddizioni, i nodi, le tensioni di questa Italia.

L U O G O

Tutte le iniziative si svolgeranno presso la sede dell’Istituto Ernesto de Martino, nella Villa San Lorenzo al Prato, in via Scardassieri, 47, a Sesto Fiorentino (FI). Da Firenze: bus 28 dalla stazione di Santa Maria Novella, fermata Ariosto 5; in treno: tutti i treni in direzione Prato-Pistoia-Lucca-Viareggio.
Vedi anche le indicazioni stradali.

A piena voce: i canti dell’emigrazione italiana

Banner "A piena voce"

La prossima data di A piena voce 2014/15 è sabato 18 aprile 2015, al Circolo Agorà di Pisa, in via Bovio 48/50

  • Ore 15
    Laboratorio a cura dei Vincanto
  • Ore 20
    Cena sociale (lasagne di mare, seppie con la bietola, dessert)
  • Ore 22
    I Vincanto cantano l’emigrazione italiana

Ingresso concerto a offerta; laboratorio 10 euro; cena sociale 15 euro; laboratorio + cena 20 euro. Cena solo su prenotazione (agorapi@officinaweb.it / 050.500442 / 338.3614966).

Giornata promossa in collaborazione con lo Sportello Immigrati dell’Unione Sindacale di Base.

Migranti italiani e africani

Gli italiani hanno un passato anche recente di emigranti, di poveri disgraziati che vendevano i figli perché non potevano allevarli, di affamati che tra ottocento e novecento vivevano in catapecchie, dividendo le stanze con maiali e pollame. I canti popolari raccolti dalla viva voce degli informatori sono memoria  e storia di quel passato scomodo, di quella rabbia, di quella sete di giustizia.

I Vincanto guideranno il pubblico attraverso il mondo povero e doloroso di chi era costretto a partire, spesso per non tornare, di chi ha affrontato un viaggio costoso che spesso si trasformava in tragedia. Un viaggio immaginario in un  passato assai vicino, ma troppo spesso dimenticato.

Lo spettacolo vuole  mettere in luce le contraddizioni di un paese, l’Italia, che solo nel 1981 passa ufficialmente da paese di emigranti a meta di altri migranti.

Il concerto si muove attraverso i canti che i migranti italiani crearono per raccontare la loro condizione e ripercorre varie tappe dell’emigrazione italiana: l’emigrazione legata a lavori stagionali (mondine, carbonai, pastori…), quella ottocentesca oltralpe, quella quasi sempre definitiva  oltreoceano, fino a canti nati negli anni ’60 e ’70 del novecento. In quel periodo, nonostante il “boom economico”, molti italiani varcavano i confini cercando lavoro in altri paesi europei e ancora negli anni ’60 si registrano italiani morti nel tentativo di varcare clandestinamente la frontiera con la Svizzera. Molti cantarono queste storie, come l’operaio Alfredo Bandelli e lo psichiatra Gianni Nebbiosi, autore di un brano che racconta di come in Germania ci fosse anche chi finiva internato in manicomio a causa delle difficilissime condizioni di vita (“Emigrato su in Germania / sento il cuore che mi smania / sento estranee cose e gente / e alla fine anche la mente…”), con un finale a sorpresa che invita a non arrendersi all’ingiustizia.

I Vincanto sono un gruppo formatosi nel 2003 con l’obiettivo di ricercare, riscoprire e riproporre la canzone popolare italiana. Hanno all’attivo centinaia di concerti in Italia e all’estero, un libro-cd, un dvd e un cd, diversi spettacoli a tema e molte collaborazioni con gruppi o associazioni dediti alla valorizzazione del canto popolare o della storia locale, oltre che con attori e compagnie teatrali. Tengono regolarmente laboratori sul canto popolare italiano rivolti a bambini, ragazzi e adulti. Il gruppo è composto da Ilaria Savini (voce), Simone Faraoni (voce, fisarmonica), Alessandro Cei (voce, chitarra).

Bella ciao a Chiasso

Giovedì 23 aprile 2015, ore 20.30
Cinema teatro Chiasso, via Dante Alighieri 3b, Chiasso
Ingresso CHF 25.- (ridotto CHF 20.-)

Bella ciao
Il più importante spettacolo del folk revival italiano
riallestito dopo cinquant’anni

Con Ginevra Di Marco (voce), Lucilla Galeazzi (voce), Elena Ledda (voce), Alessio Lega (voce e chitarra), Andrea Salvadori (chitarra), Gigi Biolcati (percussioni e voce), Riccardo Tesi (organetto e direzione musicale), Franco Fabbri (direzione artistica)

Scaletta

  1. Bella ciao
  2. Maremma amara
  3. Povere filandere
  4. Amore mio non piangere
  5. Merica
  6. Stornelli mugellani
  7. Sant’Antonio a lu desertu
  8. Jolicoeur
  9. No mi giamedas Maria
  10. Gorizia
  11. Partire partirò
  12. Rondine
  13. Mia mamma veul che fila
  14. Disispirata
  15. A tocchi a tocchi
  16. Porta romana
  17. Cade l’uliva
  18. Sciur padrun
  19. Con gli occhi bianchi e neri
  20. Son cieco
  21. La lega
  22. Addio Lugano bella

Cos’è Bella ciao

Nel 1964 il Nuovo Canzoniere Italiano, con la regia di Roberto Leydi e Filippo Crivelli, propone al pubblico del Festival dei Due Mondi a Spoleto lo spettacolo Bella ciao, un programma di canzoni popolari italiane. È il risultato di un approfondito lavoro di ricerca sul canto popolare e sulla tradizione orale e si inserisce nel solco di altri spettacoli quali Milanin Milanon e soprattutto Pietà l’è morta. Il suo successo, a cui hanno contribuito anche le polemiche scoppiate in occasione della prima del 21 giugno, ne ha fatto una delle pietre miliari del folk revival italiano. Da lì deriva il lavoro della maggior parte dei musicisti che ancora oggi portano con successo la musica popolare italiana nelle piazze di tutto il mondo, riverberando quell’eco originaria che non si è mai spenta.

Bella ciao oggi

In vista della ricorrenza dei 50 anni dalla prima un gruppo di istituzioni, di enti culturali, di intellettuali e di musicisti, dando seguito a un’idea di Franco Fabbri, ha promosso il riallestimento dello spettacolo, non quale atto di archeologia musicale quanto piuttosto per sollecitare il pubblico contemporaneo riproponendo le intenzioni e le canzoni dello spettacolo originario. Un’operazione forse audace ma che si è dimostrata vincente, realizzata in accordo con gli autori dello spettacolo e i loro eredi, con l’Istituto Ernesto de Martino, con il Laboratorio di etnomusicologia e antropologia visuale dell’Università degli studi di Milano e con il Centro di dialettologia e di etnografia di Bellinzona, dov’è custodito il Fondo Roberto Leydi. Nel Fondo sono comprese le registrazioni originali delle repliche milanesi del 1965 al Teatro Odeon, sulle quali i musicisti hanno basato il loro lavoro di preparazione di questo riallestimento. Dopo la prima alla Camera del Lavoro di Milano lo scorso 11 giugno 2014 e una replica al Festival Sentieri acustici nella Montagna Pistoiese, Bella ciao varca ora i confini e approda anche in Svizzera.

I testi

Le canzoni di Bella ciao non solo conservano tutta la loro potenza espressiva, ma hanno acquisito una nuova urgenza nel mondo globalizzato per i loro valori libertari, pacifisti e civili. Bella ciao è una lezione di democrazia che nasce dal basso, un romanzo storico costruito attraverso la musica, i suoni e le parole. La grande forza dello spettacolo originale stava nella scaletta dei brani, qui riproposta parzialmente ma con rigore filologico. L’innovazione del nuovo allestimento sta nel trattamento musicale affidato a un ensemble diretto e concertato da Riccardo Tesi, uno dei più brillanti e attenti protagonisti della musica popolare sulla scena attuale. L’accompagnamento della sola chitarra è sostituito da un arrangiamento che instaura un dialogo più sofisticato fra suoni e significati, per una sinfonia popolare ricca. La centralità del canto viene comunque confermata dalla presenza di alcune delle voci più importanti della musica popolare e del canto sociale italiani degli ultimi trent’anni.

Il cast

Riccardo Tesi: musicista, concertatore e autore degli arrangiamenti. Organettista di fama internazionale, travalica assiduamente frontiere geografiche e stilistiche, collaborando con nomi prestigiosi della world music, del jazz, del rock fino alla grande canzone d’autore. È il leader fondatore di Banditaliana, una delle formazioni più interessanti nel panorama internazionale della world music.

Ginevra Di Marco: questa straordinaria interprete, fra le più note della musica italiana contemporanea, si è mossa dalla scena del rock indipendente con i CSI e PGR, per poi dedicarsi alla carriera solista. Nel corso delle sue ricerche è approdata alla musica popolare (in particolare toscana) alla quale ha dedicato i suoi 3 ultimi album.

Elena Ledda: cantante di formazione classica e sperimentatrice delle potenzialità della voce, è l’ambasciatrice nel mondo della musica popolare sarda. Nella sua esperienza musicale il rigore si fonde alla ricerca di un linguaggio universale attraverso la collaborazione con artisti di primo piano quali Fabrizio De André, Lester Bowie, Don Cherry, Andreas Vollenweider e molti altri.

Lucilla Galeazzi: formatasi nel quartetto di Giovanna Marini e col maestro Roberto de Simone, è attualmente considerata la più versatile interprete di repertori di musica popolare del nord e sud Italia. Vincitrice di una Targa Tenco, ha collaborato con importanti artisti di varia estrazione, dal jazz alla musica antica (con l’Ensemble Arpeggiata ha vinto un Grammy Awards nel 2003) fino alla world music.

Alessio Lega: cantante e autore di sei album, vincitore di una Targa Tenco e di numerosi riconoscimenti, ha messo in scena numerosi spettacoli, performance, conferenze-concerti sulla canzone d’autore e sulla musica popolare e d’impegno. È considerato oggi il rappresentante più coerente del canto sociale, a cavallo fra canzone d’autore e riproposta di musica popolare.

Andrea Salvadori: compositore, chitarrista e sound designer, condivide dal 2000 il percorso artistico di Ginevra Di Marco con la quale ha registrato 7 album. Dal 2003 collabora al progetto musicale Stazioni Lunari, diretto da Francesco Magnelli. La predilezione per la composizione musicale unita al sound design lo avvicinano al teatro in qualità di drammaturgo musicale con Armando Punzo, direttore della Compagnia della Fortezza, con cui stabilisce un vero sodalizio.

Gigi Biolcati: percussionista eclettico e creativo. Da quattro anni fa parte del gruppo toscano Banditaliana, con il quale dà vita a un originale set percussivo in cui convivono strumenti etnici e altri di sua creazione. Vanta numerose collaborazioni in ambito jazzistico, di canzone d’autore e di world music.

Franco Fabbri: musicologo italiano di fama internazionale, docente all’Università di Torino. Come musicista è stato dal 1966 al 2012 cantante, polistrumentista e autore nel gruppo degli Stormy Six. Ha fondato nel 1974 la cooperativa l’Orchestra, la prima organizzazione indipendente che raccoglieva musicisti folk, popular, jazz, colti, italiani ed europei, dal Gruppo Folk Internazionale di Moni Ovadia agli Henri Cow e a molti altri.

Lo spettacolo è organizzato dal Centro di dialettologia e di etnografia Bellinzona in collaborazione con il Laboratorio di etnomusicologia e antropologia visuale dell’Università degli studi di Milano e con l’Istituto Ernesto de Martino di Sesto Fiorentino; con il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino, Fondo Swisslos, Caffè Chicco d’Oro, Balerna, Borgovecchio vini, Balerna.

Locandina Bella ciao Chiasso

Un maggio da inventare

Sabato 14 marzo 2015
Circolo Agorà
Via Bovio 48/50 Pisa

Nell’ambito di
A Piena Voce 2014/2015
La musica popolare italiana descritta e cantata da alcuni suoi protagonisti

Incontro/concerto dei
CONTROCANTO 10E12

Controcanto 10E12

  • Ore 17-19
    Laboratorio: LA ROMBOMBÒ…
    I canti delle valli bresciane: montagna, miniera, migranti e fabbrica
  • Ore 20
    CENA SOCIALE di autofinanziamento per la sostenibilità del progetto “A Piena Voce”
  • Ore 22
    UN MAGGIO DA INVENTARE
    Concerto dei Controcanto 10E12
    Non è Stato nessuno; dopo 40 anni, 8 morti, 102 feriti, in Piazza Loggia a Brescia il 28 maggio 1974… non è successo niente.
    Il concerto è un atto di accusa contro tutte le guerre e i fascismi di ieri e di oggi, con canti che vanno dalla prima guerra mondiale alla strage fascista di Brescia del ’74, canti della Resistenza e resistenti, fino all’olocausto palestinese e dei migranti.
    Alcuni brani, soprattutto quelli sulla strage di Brescia, sono frutto di collaborazione collettiva con il gruppo del Canzoniere Bresciano, ormai sciolto, di cui facevamo parte.

Laboratorio 10 euro – cena sociale 15 euro – laboratorio+cena 20 euro – ingresso concerto a offerta. Per prenotazioni: 050500442 / 3383614966 / agorapi@officinaweb.it

Voci, suoni e storie della Resistenza

Voci, suoni e storie della Resistenza.
Un progetto di ricerca e di valorizzazione
delle fonti orali negli archivi toscani

Per il 70° anniversario della Liberazione della Toscana (1944-2014)

Firenze - Partigiani contro franchi tiratori

Firenze, via dei Serragli, angolo via della Chiesa: partigiani in azione contro franchi tiratori, al riparo dell’angolo dove aveva sede il bar Pieri, tradizionale luogo d’incontro dei “bigi” e antifascisti. L’autore è un fotoreporter alleato non identificato (Archivio ISRT, Fototeca)

 

Grazie a un finanziamento della Regione Toscana, in occasione del 70° anniversario della Liberazione l’Istituto Ernesto de Martino darà vita al progetto Voci, suoni e storie della Resistenza. Un progetto di ricerca e di valorizzazione delle fonti orali negli archivi toscani, con il fine di censire, restaurare e valorizzare la memoria storica della lotta di Liberazione in Toscana conservata negli “archivi orali” pubblici e privati della regione.
Nel corso degli anni, sotto la spinta di diverse e convergenti aspettative (scientifiche, politiche, artistico-espressive, identitarie-locali, generazionali-formative) si è sviluppata una pratica diffusa di ricerca istituzionale e “dal basso” per ricostruire la memoria del periodo della Resistenza. I materiali sonori sono disseminati in numerosi archivi pubblici e privati, presso enti, associazioni, istituti, biblioteche o singoli ricercatori e appassionati. Molto spesso, purtroppo, sono conservati senza la necessaria cura archivistica e senza l’assistenza tecnica necessaria per la loro fruizione, spesso al limite della stessa possibilità di conservazione, vista la fragilità dei supporti magnetici e l’ingente costo della tecnologia, delle risorse e delle competenze necessarie per il lavoro di digitalizzazione dei nastri a bobina. In tal modo questa ingente mole di documenti e di fonti storiche, che rappresenta un patrimonio culturale di inestimabile valore, resta perlopiù inaccessibile e sconosciuta, anche agli stessi addetti ai lavori, nonostante le potenzialità d’uso e di divulgazione pubblica che le fonti sonore consentono in ambito formativo e artistico e grazie agli strumenti del web.
Per la realizzazione del progetto Voci, suoni e storie della Resistenza l’Istituto Ernesto de Martino ha previsto un lavoro articolati in diverse fasi.

  1. Monitoraggio e censimento delle fonti. Una ricerca capillare sulla consistenza e la dislocazione dei documenti attraverso un monitoraggio che possa connettersi al censimento regionale toscano degli “archivi orali” realizzato nel 2007 grazie al volume I custodi delle voci entrando nel merito dei materiali già censiti, per aggiornare e ampliare tale strumento archivistico con una ulteriore messa a punto sul campo, in modo da realizzare un inventario complessivo delle fonti orali sulla Resistenza presenti nella Regione Toscana.
  2. Descrizione, salvataggio, digitalizzazione dei materiali. L’Istituto Ernesto de Martino, sulla base dei risultati ottenuti, selezionerà il materiale da restaurare e digitalizzare, realizzando presso il laboratorio tecnico dell’Istituto il riversamento in copia digitale dei materiali analogici prescelti. In tal modo sarà possibile convogliare nell’Archivio sonoro dell’Istituto de Martino copia dei materiali digitalizzati, mentre gli originali e una copia digitalizzata torneranno ai soggetti proprietari. In tal modo verrà creato un punto di raccolta regionale delle fonti sonore della ricerca sulla Resistenza da rendere fruibile con un pubblico accesso e una libera consultazione.
  3. Analisi e studio dei materiali. Sulla base dei risultati del lavoro svolto sarà possibile realizzare uno studio dei materiali in grado di fornire un quadro storico della ricerca e dei suoi sviluppi, e un inventario archivistico complessivo delle fonti raccolte. L’Istituto de Martino realizzerà un dossier finale che assieme al quadro conoscitivo e documentario appronterà delle ulteriori linee di sviluppo e di valorizzazione del materiale raccolto.
  4. Fruibilità e valorizzazione. L’Istituto de Martino renderà fruibili tali materiali e li renderà consultabili presso la propria sede, previo accordo con i proprietari e i donatori; sarà inoltre possibile la valorizzazione di tale documentazione storica grazie alle attività culturali (formative e scientifiche) e agli eventi pubblici (convegni, feste, concerti, dibattiti) organizzati dal nostro Istituto in collaborazione con le istituzioni pubbliche, le università, gli enti locali e le associazioni culturali della società civile.

Chiunque voglia segnalarci i propri materiali può farlo scaricando, compilando e inviandoci questa scheda di censimento all’indirizzo iedm@iedm.it. In seguito alla ricezione potremo organizzare insieme un primo sopralluogo con una verifica dello stato dei materiali.