Articoli dell'anno 2016

A piena voce – 2 aprile 2016

A piena voce 2016 - Banner

Istituto Ernesto de Martino
Circolo Agorà
VinCanto

presentano

Sabato 2 aprile

La stessa rabbia, la stessa primavera
Appunti per una rivoluzione
Viaggio sonoro attorno al ’68, per fare memoria, per capire, per imparare…

Al Circolo Agorà, via Bovio, 48/50, Pisa

  • Ore 17.30: Incontro con Francesca Breschi e Chiara Riondino, autrici dello spettacolo
  • Ore 20.00: Cena di fine corso Cucina Italiana
  • Ore 22.00: La stessa rabbia, la stessa primavera… di e con Francesca Breschi (voce, harmonium indiano), Chiara Riondino (voce, chitarra), Frank Cusumano (chitarra acustica e elettrica)

Costo cena 15 euro
Costo spettacolo serale 5 euro
Cena + spettacolo 18 euro
Per la cena prenotazione obbligatoria: 050500442 – 338314966 – agorapi@officinaweb.it

A piena voce - Pugno chiuso

“E non mai più la guerra” – presentazione a Venezia

"Nel 1917 voliamo la pace"

Venezia
Centro Culturale Candiani
Piazzale Candiani, 7
30174 Venezia Mestre

Martedì 22 marzo, ore 18.00

INCONTRI CON GLI AUTORI

presentazione del libro

E NON MAI PIÙ LA GUERRA. CANTI E RACCONTI DEL ’15-’18
(Temporale, Società di Mutuo Soccorso Ernesto de Martino, 2016)
di CESARE BERMANI e ANTONELLA DE PALMA

Partecipano all’incontro Gualtiero Bertelli, Giuseppina Casarin, Sandra Mangini

Auditorium quarto piano
Ingresso libero fino ad esaurimento posti

La Grande Guerra, lo si sa, è stato un gigantesco sanguinoso rito di passaggio verso la società di massa, un’officina e un crogiuolo di esperienze e di vicende del tutto nuove, una macchina di morte a livello industriale di proporzioni mai vedute, una fornace che avrebbe divorato la “meglio gioventù” d’Europa, un laboratorio di straordinarie trasformazioni sociali, culturali, antropologiche e linguistiche e insieme un luogo e un tempo in cui il potere affinò i suoi strumenti di controllo sulla società e sulle coscienze, mentre la massa degli umiliati e offesi elaborò ed espresse la sua estraneità, il suo lamento e la sua protesta, con la parola e il canto, verso quell’inutile strage. […]
In questa officina della guerra avvenne un’alfabetizzazione di massa: milioni e milioni di lettere, migliaia e migliaia di diari, insieme a canzonieri e fogli volanti circolarono tra i combattenti e la popolazione civile e anche il canto ebbe in quella guerra un ruolo tutt’altro che secondario. Vi furono canti che nacquero spontaneamente tra i soldati ed altri, patriottici, che furono indotti e suggeriti dagli ufficiali e dalla propaganda militare. […]
Di queste voci vi è traccia in molta memorialistica del tempo, ma va ricordato che, di fronte a tante morti e a tanta dolente e critica reazione popolare, sta lo sguardo e la parola di pressoché tutta la cultura italiana, che, sia pur con sfumature diverse, fu a favore della guerra, che visse come una grande occasione personale, sociale e politica di trasformazione e di rinnovamento. […]
Ora questo libro di Cesare Bermani e Antonella De Palma lascia da parte questo sfondo di memorialisti e scrittori, sfiora la canzone patriottica e si immerge in quel canto popolare sofferto e critico che sale dalle trincee, attingendo prevalentemente da quell’immenso inventario di memoria orale che è l’archivio di Bermani.
Anziché addentrarsi in un’analisi antropologica di questo canto e delle sue forme musicali, che sono limitate e relativamente povere (cantastorie, parodie di altri canti ed inni, canzone napoletana, ballate della tradizione epico-narrativa rimodernate) gli autori hanno scelto l’antica arte dell’incatenatura e hanno percorso i canti seguendo la traccia associativa dei loro contenuti.
Così essi si snodano segnati dalle date emblematiche dell’inizio del conflitto e delle sue battaglie, dalle tappe della vita del soldato (partenze amare, addii, tradotte, fango, pidocchi, fame, le terribili emozioni olfattive e uditive, vale a dire il puzzo costante dei cadaveri insepolti tra le opposte trincee e il rombo assordante e ininterrotto delle bombe), dagli attacchi insensati alle conseguenti carneficine, ai morti e alle tombe. Tra di essi spiccano una scelta tra le centinaia di strofette sul General Cadorna (veri e propri giornali dell’oralità a fronte dei giornali di trincea, resoconto e informazione ironica e alternativa a quella ufficiale) e i canti su disfattisti, disertori, prigionieri e imboscati, che si contrappongono a quelli degli arditi e della propaganda patriottica.
Si tratta quindi di un libro agile, utile e accattivante che si situa nel solco di quelle ricerche che, attorno agli anni ’80 e oltre, particolarmente attraverso lo studio e l’analisi del mondo e dei documenti popolari (si veda soprattutto, Mario Isnenghi, Antonio Gibelli, Quinto Antonelli, Diego Leoni, CamLa Grande Guerra, lo si sa, è stato un gigantesco sanguinoso rito di passaggio verso la società di massa, un’officina e un crogiuolo di esperienze e di vicende del tutto nuove, una macchina di morte a livello industriale di proporzioni mai vedute, una fornace che avrebbe divorato la “meglio gioventù” d’Europa, un laboratorio di straordinarie trasformazioni sociali, culturali, antropologiche e illo Zadra) hanno definitivamente sfatato il mito della Grande Guerra e mostrato cosa stava dietro alla retorica delle patrie, allo sguardo dei letterati e alle storie militari e dei benpensanti.

Emilio Jona

Il de Martino 25/2015 – Gli uomini, le opere, i giorni

Annunciamo l’uscita del nuovo numero della nostra rivista dedicato al cinquantesimo compleanno dell’Istituto Ernesto de Martino.

Il de Martino
Rivista dell’Istituto Ernesto de Martino
per la conoscenza critica e la presenza alternativa
del mondo popolare e proletario

N. 25, 2015; € 15

Gli uomini, le opere, i giorni
Un laboratorio sul mondo oppresso e antagonista
A cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara

Allegato alla rivista il CD
Il paese di San Domenico
Aspetti della religiosità popolare in Abruzzo
una ricerca sul campo, a cura di Cesare Bermani

Copertina de "Il de Martino" 25

Come acquistare la rivista

Potete trovarla sui nostri banchini, a cominciare da Piadena, oppure richiederla direttamente in sede.
Contributo di 15 euro più 1,28 per le spese di spedizione.
Per i soci iscritti all’IEdM il contributo è di 7,50 euro più 1,28 per la spedizione.
Potete utilizzare il c.c.p. 23726201 intestato a Istituto Ernesto de Martino oppure effettuare un bonifico bancario a favore dell’Istituto Ernesto de Martino tramite il seguente IBAN: IT52B0616038100000025068C00 (Cassa di Risparmio di Firenze, filiale di Sesto Fiorentino).
In entrambi i casi la causale sarà “Contributo per numero 25”.

Indice del volume

  • L’ARGOMENTO
    • Un laboratorio sul mondo oppresso e antagonista
      Istituto Ernesto de Martino
  • STORIA E STORIE
    • 1915: adesso andiamo ad ammazzare i fratelli
      Lega di Cultura di Piadena (1968)
    • Bergamo Redona. Filati Lastex alla riscossa
      a cura di Maria Luisa Betri e Mimmo Boninelli (1975)
    • Un quartiere popolare
      Circolo Gianni Bosio di Roma (1978)
  • INSERTO FOTOGRAFICO
    • Abruzzo ’73 nelle immagini di Clara Longhini
      a cura di Cesare Bermani
  • INEDITO
    • Il paese di San Domenico. Aspetti della religiosità popolare in Abruzzo
      Cesare Bermani (1980, 2015)
  • ALLEGATO
    • Indice del CD audio

Dalla quarta di copertina

Nel 2016 l’Istituto Ernesto de Martino compie cinquant’anni di vita; un lungo periodo trascorso a stretto contatto con i cambiamenti sociali e politici del paese: dalle residue espressioni della vita agricola alle repentine trasformazioni in realtà industriale, ai mutamenti nell’odierno mondo “dopo le fabbriche”.
Questo numero della rivista, tuttavia, non intende riproporre la storia dell’Istituto, sufficientemente nota, e neppure vuole intrattenere i lettori con una carrellata di giudizi e ricordi su quelle vicende, che rischierebbero la leziosità. Si è preferito leggere il passato dell’Istituto attraverso materiali, chiamiamoli “esemplificativi”, presentando una serie di lavori (e metodologie) in grado di testimoniare quegli anni: dalla memoria della Grande Guerra e degli anni immediatamente successivi, attraverso i racconti di alcuni contadini del Cremonese, alla ricerca su una vertenza di fabbrica nel Bergamasco a quella su un quartiere popolare di Roma, all’ampia indagine su aspetti della religiosità popolare abruzzese, già prevista in pubblicazione nel 1980, ma rimasta inedita, che proponiamo nel CD audio allegato.

Copertina e contenuti del CD allegato Il paese di San Domenico

Il paese di San Domenico - Copertina - Fronte

Il paese di San Domenico - Copertina - Retro

Fotografie sul culto di San Domenico a Cocullo

Al momento di andare in stampa eravamo privi di immagini sui riti di Cocullo, provincia de L’Aquila, che costituiscono una parte importante dello studio. Solo in seguito un collaboratore dell’Istituto, Giorgio Scalenghe, ci ha fornito un ampio servizio fotografico proprio su quel culto. Lo abbiamo pubblicato qui come aggiunta al numero della rivista.

Audio completo del disco Bergamo Redona – Filati Lastex alla riscossa

Mettiamo qui a disposizione per l’ascolto l’audio completo del disco Bergamo Redona – Filati Lastex alla riscossa – Ricerca in una fabbrica occupata – 22 novembre 1974/4 luglio 1975, il cui libretto abbiamo ristampato in questo numero della rivista.
Il disco (SdL/AS/12), a cura del Consiglio di fabbrica Filati Lastex, fu pubblicato nella collana “Cultura di classe – Archivi sonori” a cura dell’Istituto Ernesto de Martino e prodotto dalle Edizioni Bella Ciao nel 1975. Contiene registrazioni sul campo di Mimmo Boninelli, Giuliana Bertacchi, Cesare Bermani, Luisa Betri, Franco Coggiola, Carlo Leidi.

Facciata A

  1. Slogans dalla manifestazione del 28 maggio 1975
  2. Le lotte della Lastex dal 1962 al 1970
  3. Il padrone Menegatto. Interviste e canzoni (“Mene-mene-gatto”; “Filati Lastex alla riscossa”; “Noi della Lastex”)
  4. La difesa del posto di lavoro
  5. Occupazioni e svaghi nella fabbrica occupata
  6. Interviste e canzoni (“Bandiera bianca la vogliamo no”; “O Pinotta bella Pinotta”)

Facciata B

  1. “Menegatto vuoi la rovina di noi”
  2. La solidarietà esterna e i risvolti familiari della lotta
  3. Interviste e canzoni (“Andiamo compagni”; “Gh’è chi ‘l fa i storie”)
  4. La conclusione vittoriosa della lotta e la ripresa del lavoro
  5. Interviste e canzoni (“Non ti potrò scordar Filati Lastex”; “Filati Lastex alla riscossa”)

Copertina (fronte e retro) del disco (clicca sulle miniature per vedere la versione più grande dell’immagine)

 

La festa della Lega di Cultura di Piadena

Volantino della festa della Lega di Cultura di Piadena

+++ Venerdi 18 marzo +++
— Ore 21, Casalmaggiore (Cr), Teatro Comunale —
Concerto con Gabriella Ghermandi (Etiopia), Serhat Akbal (Kurdistan), Coro delle mondine di Porporana, DesodaSister e altri

+++ Sabato 19 marzo +++
— Ore 10, Sala del Consiglio Comunale di Piadena (Cr) —
Presentazione del libro La mia prigionia di Virginio Ruffini, con il sindaco di Piadena, le insegnanti della 3a media di Piadena e Simona Pezzano
— Ore 15, Sala civica di Piadena, via Aldo Moro —
Dibattito sul tema Terra non guerra con Gianni Tamino, Guido Viale, Mario Agostinelli, Eugenio Camerlenghi, Peter Kammerer e rappresentanza Casa da Achada Lisbona

+++ Domenica 20 marzo +++
— Ore 10, Pontirolo di Drizzona (Cr), Casa del Micio, Via Piave 25 —
Ricordo dell’Avv. Beniamino Groppali, di Giuseppe Morandi
A 20 anni dalla morte di Franco Coggiola, con Alessandro Portelli, Gianfranco Azzali ‘Micio’, Stefano Arrighetti
— Ore 13: Entrata della banda di Canneto sull’Oglio —
— Ore 15: Concerto dei vari gruppi presenti alla Festa —

Tamburini – Un radiodramma per il teatro

L’Associazione Culturale Sardi in Toscana di Firenze

presenta

dall’opera di Marcello Fois
TAMBURINI
Un radiodramma per il teatro

Tamburini - Illustrazione

Giovedì 18 febbraio ore 21
Teatro di Cestello
Piazza di Cestello, Firenze

Attori: Giacomo Casti, Massimo Tarducci
Musiche eseguite da: Nicola Cavina, Antonio Mereu, Susy Berni, Benedetta Contini
Disegni di: Hale D.C.
Progetto di Nicola Cavina, Silvia Fontani, Antonio Mereu
Con la partecipazione del gruppo Tenore: SOS Emigrantes

È la storia delle guerre e del destino della povera gente mandata a combattere per ideali a cui non appartiene. È la storia di un sardo, Gonario Cubeddu, ma è la storia di tanti Gonari Cubeddu, strappati al loro mondo quotidiano e spediti a un massacro per i governanti e i potenti di tutte le epoche. Ad alternare la vicenda della drammatica storia della famiglia sarda, lo scrittore inserisce brani di De Amicis e testi di memoria storica.

Gonario Cubeddu, discendente di Gaspare Cubeddu, dal letto d’ospedale combatte contro la leucemia causata dall’uranio impoverito. E qui si racconta, al suo Capitano. Racconta la storia della sua famiglia da quando, nel 1829, Carlo Alberto di Savoia approda in Sardegna e riceve in dono un carretto, un cavallino, un Sardo, Gaspare Cubeddu e la piccola serva Adelasia, che diventerà sua moglie e madre di una numerosa famiglia. Famiglia che darà il contributo in vite, per soddisfare i voleri della guerra. Sette figli, nipoti e pronipoti che presteranno servizio nelle diverse guerre della storia: a Custoza, in Russia, nei due conflitti mondiali, e via, fino ai giorni nostri: Somalia e Bosnia, dove l’ultimo erede di Gaspare, Gonario Cubeddu, in “missione di Pace”, si ammalerà di leucemia a causa dell’uranio impoverito.

Marcello Fois

Per info e acquisto biglietti: www.teatrocestello.it

Con il patrocinio della Regione Autonoma della Sardegna e FASI