Porto Franco

Regione Toscana / Assessorato alla Cultura
Comune di Sesto Fiorentino
Istituto Ernesto de Martino

presentano

16 ottobre 1999, ore 10
presso l’Istituto Ernesto de Martino

Ospitalità, contaminazione culturale: convivenza civile
Convegno

Ospitalità.
C’è chi ospita, c’è chi è ospitato.
Questo preclude le condizioni della parità poiché c’è sempre qualcuno che deve qualcosa a un altro: gratitudine, non fosse altro.

Contaminazione.
È quanto comincia ad avvenire per la via necessitata dell’interscambio culturale, base irrinunciabile per la conoscenza reciproca da costruire.

Ospitare contaminando, contaminare ospitando, è la premessa per la società multietnica che si vuole e si deve costruire.
Sia chiaro, tutto questo può avvenire per via burocratica o addirittura per via coercitiva; certo è che tali strade non portano a quella convivenza civile che è la ragion d’essere del nostro operare e l’ubi consistam di questo convegno.

Introduce portando i saluti dell’amministrazione comunale di Sesto Fiorentino il Sindaco Andrea Barducci.

Relazioni di

  • Roberto Beneduce, etnopsichiatra – Centro F. Fanon, Torino
  • Tom Benettolo, presidente Arci Nazionale
  • Vittorio Agnoletto, presidente LILA
  • Annamaria Rivera, antropologa – docente Università di Bari
  • Pablo Salazar, operatore sociale, Firenze
  • Mario Agostinelli, segretario regionale CGIL Lombardia
  • Bruno Cartosio, americanista – docente Università di Bergamo
  • Mimmo Boninelli, responsabile Ufficio Stranieri Comune di Bergamo
  • Eugenio Torrese, Ufficio Stranieri Comune di Bergamo
  • Moreno Biagioni, responsabile Ufficio Immigrati Comune di Firenze
  • Massimo Livi Bacci, demografo – docente Università di Firenze
  • Don Alessandro Santoro, parroco delle piagge, Firenze
  • Franco Cazzola, assessore alla cultura della regione Toscana
  • Carlo Sini, filosofo – docente Università Statale di Milano
  • Ivan Della Mea, presidente Istituto Ernesto de Martino
  • Alessandro Martini, assessore alle Politiche Sociali, Comune S. Fiorentino

Programma realizzato con il contributo delle banche tesoriere della Regione Toscana: Banca del Monte dei Paschi di Siena, Banca Nazionale del Lavoro, Banca Toscana, Cassa di Risparmio di Firenze, Cassa di Risparmio di Lucca, Cassa di Risparmio di Pisa, Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, Cassa di Risparmio di San Miniato

Il de Martino 9/99 – Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine

Il de Martino
Bollettino dell’Istituto Ernesto de Martino
N. 9, 1999; pgg. 124, € 10,33

Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine
Atti del Convegno tenutosi a Sesto Fiorentino,
Villa San Lorenzo al Prato,
sabato 30 e domenica 31 maggio 1998

Sommario

  • Editoriale
    • Istituto Ernesto de Martino, Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine
  • Saluti
    • Franco Cazzola, Saluto dell’Assessore alla Cultura della Regione Toscana
  • Relazioni
    • Alessandro Portelli, Cultura popolare e popular culture. Differenze e rapporti
    • Saverio Tutino, I “Senzastoria”. L’Archivio di Pieve Santo Stefano
    • Luciano Della Mea, Con i libri già figli di enne enne
    • Sergio Pannocchia, La fisarmonica del “Grandevetro”
    • Annamaria Rivera e Marcello Tarì, Da Gramsci all’hip-hop, alla ricerca del “popolare”
    • Ambrogio Sparagna, “Un canto s’udia pe’ li sentieri”. Cantata d’organetti su testi di Giacomo Leopardi
    • Francesca Breschi, L’uso della voce nella musica popolare italiana
    • Giovanna Marini, L’uso della voce nel canto di tradizione orale
    • Ignazio Macchiarella, Il revival dell’etnico. Ricerca delle origini e consumo del folk
    • Roberto Beneduce, Scritture del corpo, memoria e mimesi nei processi migratori
    • Andrea Camilleri, L’uso strumentale del dialetto per una scrittura oltre Gadda
  • Il dibattito
  • Workshop
    • Anna Scannavini, “Creàa cültüra” negli Appalachi meridionali

InCanto 1998 – Fotografie di Angela Chiti

[ Vedi l’articolo relativo ]

InCanto 1998

ISTITUTO ERNESTO DE MARTINO,
COMUNE DI SESTO FIORENTINO,
Assessorato alla cultura
presentano

InCanto 1998

Rassegna del canto di tradizione orale
e di nuova espressività musicale in Italia

dall’1 al 31 maggio

Il concetto di popolare
tra scrittura, musica e immagine

[ Vedi le fotografie di Angela Chiti ]

—   L a   M o s t r a   —

I PAISÀN e VOLTI DELLA BASSA PADANA
Fotografie di Giuseppe Morandi

Dall’1 al 31 maggio
Villa San Lorenzo al Prato,
Via Scardassieri, 47
Sesto Fiorentino (FI)

Giuseppe Morandi animò nei primi anni Sessanta la Biblioteca popolare di Piàdena nella bassa cremonese e nel 1962 pubblicò con Mario Lodi, presso le Edizioni Avanti!, “I quaderni di Piàdena”. La casa editrice, che presto si sarebbe trasformata nelle Edizioni del Gallo, aveva già cominciato a interessarsi di canti popolari grazie all’impulso di Gianni Bosio e Roberto Leydi. Si formò più o meno allora il Gruppo padano di Piàdena che esordì nel 1964 nello spettacolo del Nuovo Canzoniere Italiano “Pietà l’è morta: la Resistenza nelle canzoni”. Più tardi, nel 1967, nascerà la Lega di Cultura di Piàdena, autentica fucina di interventi sul campo e attività culturali, punto di riferimento per tutti quelli che si sono avvicinati, con esiti diversi, a quella realtà territoriale – Bernardo Bertolucci utilizzò il loro lavoro (i film di Morandi e le canzoni di Eugenia Arnoldi detta Genia) e i loro volti per “Novecento”; la casa del Micio (Gianfranco Azzali) è tappa obbligata per tanti studiosi, anche e soprattutto stranieri, di cultura popolare.
lo scorso anno la Lega ha festeggiato i suoi 30 anni di attività, ma prima ancora aveva dato un contributo determinante al trasferimento dell’Istituto de Martino da Milano a Sesto Fiorentino.
Non è per un semplice gesto di ringraziamento che oggi il de Martino insieme all’Amministrazione Comunale ha deciso di organizzare due mostre fotografiche di Giuseppe Morandi. Vogliamo offrire a tutti la possibilità di vedere il lavoro di un grande fotografo calato nella sua realtà, tra la sua gente.
Infatti, queste due mostre di Morandi sono una specie di “saga” della vita nell’area del Po; nella pianura: la zona da cui troppa gente è fuggita per la città, la zona dove adesso ci sono i vecchi e dove si sono perdute le storie del lavoro.
Quelle storie Morandi le conosceva bene e per questo le sue foto “non sono una mostra del rimpianto” ma un tentativo di ridare memoria e storia del proprio passato come esigenza culturale per l’oggi.
Del lavoro di Morandi, Arturo Carlo Quintavalle dice:
“Sono sicuro che Morandi non conosce le tesi teoriche di Ben Shahn relative alla fotografia eppure non meraviglia che due fotografi marxisti, ponendosi problemi analoghi, abbiano suggerito soluzioni coincidenti… immagini riprese con la macchina mobile, senza cavalletto; molte invece di poche per ogni tema; attenzione alle persone, alle figure e alla loro espressione e non alle macchine; decisione di non interessarsi degli aspetti tecnici ma di privilegiare al loro posto i modelli umani oppure gli animali”.

—   I   C o n c e r t i   —

ore 21.15
Teatro La Limonaia
Via A. Gramsci, 426
Sesto Fiorentino (FI)

sabato 9 maggio
PAOLO CIARCHI
Microconferenza di musicologia applicata

sabato 16 maggio
RUA PORT’ALBA
Vient’ ’e mare

sabato 23 maggio
RICCARDO TESI – Banditaliana

sabato 30 maggio
AREA Internationalpopulargroup

I concerti vertono su proposte che, a nostro avviso, evidenziano alcune e particolari caratteristiche della musicalità popolare: dagli oggetti quotidiani, dai gesti e dal corpo al centro dello straordinario spettacolo di Paolo Ciarchi alle storie di tutti i Sud del mondo proposte dai Rua Port’Alba, band napoletana fondata da Massimo Mollo e Marzia Del Giudice (ex ’e Zezi); dal ritorno alle sue origini – dopo tanto peregrinare tra ritmi sardi, occitani, romagnoli – dell’organetto diatonico di Riccardo Tesi Banditaliana; alla continua sperimentazione e ricerca sonora degli Area, non a caso Internationalpopulargroup.
Una proposta musicale che privilegia dunque la capacità di una ricerca continua ed evidente e, nello stesso tempo, la coerenza e il rispetto della propria storia e memoria.

—   I l   C o n v e g n o   —

IL CONCETTO DI POPOLARE TRA
SCRITTURA, MUSICA E IMMAGINE

sabato 30 e domenica 31 maggio
Villa San Lorenzo al Prato,
via Scardassieri 47
Sesto Fiorentino (FI)

sabato 30 maggio ore 10.00
Alessandro PORTELLI
Relazione introduttiva: Il concetto di popolare tra scrittura, musica e immagine

A seguire i saluti di Andrea BARDUCCI, Sindaco di Sesto Fiorentino; Marialina MARCUCCI, Vicepresidente della Regione Toscana e Assessore regionale alla Cultura

A seguire le comunicazioni di

Saverio TUTINO
I “Senzastoria”. Gli archvi di Pieve Santo Stefano

Luciano DELLA MEA e Sergio PANNOCCHIA
“Aillof” e il Circolo del Pestival

Carlo LUCARELLI
Tecniche di scrittura per la comunicazione diffusa

Andrea CAMILLERI
L’uso strumentale del dialetto per una scrittura oltre Gadda

Laura GRIMALDI
Il “giallo” come letteratura popolare

Cesare BERMANI
Il concetto di popolare in Gramsci

Roberto BENEDUCE
Scrittura del corpo e saperi inespressi: memoria e mimesi nei processi migratori

Giovanna MARINI e Francesca BRESCHI
L’uso della voce nel canto popolare

Ignazio MACCHIARELLA
Il revival dell’etnico: tra ricerca delle origini e consumo del folk

Annamaria RIVERA
Il “popolare” alla luce dei processi di métissage culturale

Ambrogio SPARAGNA
La cantata di organetti diatonici su testi di Giacomo Leopardi

Marco MÜLLER
“Cinema popolare”, “film di genere”, “serie B” oppure…?

Gianni Bosio, L’intellettuale rovesciato

Istituto Ernesto de Martino / Jaca Book

Gianni Bosio
L’INTELLETTUALE ROVESCIATO

Interventi e ricerche sulla emergenza d’interesse verso
le forme di espressione e di organizzazione “spontanee”
nel mondo popolare e proletario (gennaio 1963-agosto 1971)

A cura di Cesare Bermani

1998 – Editoriale Jaca Book SpA, Milano – pgg. 356 – € 19,63

Collana Antropo-Etno
L’altra Italia. Storia Orale
Di fronte e attraverso

Questa raccolta di saggi di Gianni Bosio (1923 – 1971), curata da Cesare Bermani, ha ampiamente influenzato una generazione di ricercatori e studiosi delle culture orali. Esce ora in una seconda edizione riveduta e arricchita di sette nuovi scritti e di una cronologia della vita e delle opere di Bosio, che è stato storico e organizzatore di cultura, uno degli intellettuali più lucidi espressi nel secondo dopoguerra dalla sinistra italiana, fondatore di “Movimento operaio”, 1949: la più importante rivista di storia del movimento operaio di quegli anni; delle nuove Edizioni Avanti!, 1952 e dell’Istituto Ernesto de Martino, 1966.
Attraverso questi suoi “interventi e ricerche d’interesse verso le forme di espressione e di organizzazione spontanee nel mondo popolare e proletario”, si snodano le discussioni teoriche che hanno accompagnato quella complessiva esperienza, da lui voluta e concepita come “esemplare”, sviluppatasi attorno a Il Nuovo Canzoniere Italiano e all’Istituto Ernesto de Martino.
Canto sociale, comunicazione e cultura di classe, fonti orali e storiografia, drammaturgia popolare e operaia sono tra i temi affrontati in questi saggi.
Questa antologia è una importante pagina della cultura del Novecento ed è testimonianza del tentativo di indicare alla sinistra italiana percorsi possibili e diversi di politica culturale rispetto a quella cosiddetta “nazional-popolare”.