Il de Martino 29 / 2019 – Ivan Della Mea. Scritti sulla politica (1993-2009)

Il de Martino 29 - Copertina

Ivan Della Mea
Il penultimo comunista.
Scritti sulla politica (1993-2009)

a cura di Antonio Fanelli e Mariamargherita Scotti
interventi di Francesca Chiavacci e Alessandro Portelli

Il volume è stato realizzato con la collaborazione dell’Arci

In allegato il CD di Ivan Della Mea Ho male all’orologio

Per avere una copia scriveteci,
altrimenti potete scaricare questo numero della rivista in PDF qui.

Per più di mezzo secolo, dalla metà degli anni cinquanta fino al 14 giugno 2009, non c’è stato un giorno della sua vita in cui Ivan Della Mea non abbia composto un testo per un articolo di giornale o per una canzone, un volantino, un comunicato stampa o una semplice email, oppure un motivo da fischiettare o uno slogan politico da intonare durante una manifestazione.
Si definiva un “creativo” e un “militante comunista” ed è stato – ne siamo ben convinti – tra i più brillanti, onesti e generosi intellettuali della sinistra italiana. Autore di canzoni politiche struggenti e di brani di lotta che sono entrati nella colonna sonoro del ’68, in realtà la sua principale attività culturale e politica è stata quella di giornalista (redattore, cronista, editorialista politico, critico musicale, narratore, biografo, ma anche recensore di libri e di dischi e autore di necrologi dedicati ad amici fraterni e compagni di strada).
Questo numero de «Il de Martino» raccoglie un’antologia degli scritti di Ivan Della Mea usciti sui quotidiani della sinistra («l’Unità», «il manifesto», «Liberazione») tra il 1993 e il 2009, con lo scopo di rileggere le trasformazioni del nostro paese attraverso lo sguardo del “penultimo comunista”, che cercava con passione e creatività di coniugare la salvaguardia del patrimonio storico delle “altre Italie” con nuove sfide etiche, ambientali, civili.
Un comunismo etico, poetico ed esistenziale che animava la sua sconfinata passione per la vita e per una utopica e francescana convivenza nella solidarietà fra eguali, contro ogni forma di potere, di profitto e di chiusura xenofoba e individualista.
Alla guida di quella che definiva una “officina della memoria e della storia” – l’Istituto Ernesto de Martino – ha provato a ricostruire giorno dopo giorno il senso profondo del nostro lavoro sulle culture popolari, la storia orale e il canto sociale, poiché, amava ripetere, “un passato addomesticato è un presente falsato e un futuro fottuto”. Un monito che attraversa i molteplici aspetti della sua produzione qui raccolti e che consideriamo una bussola utile anche per leggere i nostri tempi.

Antonio Fanelli insegna Storia delle tradizioni popolari all’Università “Ca’ Foscari” di Venezia e fa parte della Giunta Esecutiva e del comitato scientifico dell’Istituto Ernesto de Martino.

Mariamargherita Scotti è archivista e ricercatrice in storia contemporanea; ha curato l’inventario dell’archivio storico dell’Istituto Ernesto de Martino e dell’archivio privato di Giovanni Pirelli.

INDICE

Le considerazioni di un “marxista-interista-leopardianospinto”
Antonio Fanelli

Canto di vita. Il comunismo di Ivan Della Mea
Mariamargherita Scotti
APPENDICE
– Lettera di Armando Cossutta alla Segreteria della Federazione Comunista di Milano (Roma, 6 marzo 1974)
– Loris Babieri, Nota su Ivan Della Mea (Roma, 18 frebbraio 1974)
– Lettera di Ivan Della Mea a Loris Barbieri (Milano, 8 febbraio 1974)

SCRITTI SULLA POLITICA (1993-2009)
Ivan Della Mea

1993
– L’Istituto de Martino. Pietà l’è morta, ma solo a Milano
– «L’ho detto ai leghisti, fermate Bossi». Intervista a Giorgio Bocca

1994
– «Vorrei una destra perbene. Non c’è». Intervista a Indro Montanelli
– I miei dubbi sul 25 aprile
– «No, l’Arci Corvetto non si tocca»
– “El diluvi” di ieri e quello di oggi
– La solidarietà critica di Fortini
– Franco Fortini, inno per chitarre compagne

1995
– Quanto è facile morire giovani nelle nostre città

1996
– Ciao Franco, chi ha compagni non muore
– La scomparsa di Coggiola
– Una sera a Reggio Emilia. Lucio Tincato poeta mancato

1997
– De Martino. La storia salvata dai nastri
– Ma noi dell’Istituto de Martino resisteremo
– La memoria perduta dei padri
– Come tramandare i valori e la cultura di una generazione?

1998
– Michele, senza malinconia. Ballando, ballando…
– Giuseppe Morandi. Racconti come quadri in bianco e nero
– Ragazzo triste tra quattro mura: «Del vostro ’68 non so che fare»
– Con Giacomo, lungo l’autostradaMariamargherita Scotti
– I mille volti della solidarietà
– Mare, mare, mare e Tepepa
– Sabato 24 ottobre a Casa nostra

1999
– Casa dei popoli e delle culture
– Fantasia e creatività di un ’68 rovesciato
– Primo Moroni. Un anno fa ci lasciava, io l’ho incontrato oggi
– Gli incompresi dell’Arci Corvetto
– Ho perso tutto, anche l’Inter e Pantani
– Apologo culturale dedicato all’amico Long Seller
– Don Chisciotte di sinistra

2000
– Congresso DS. Ma la sinistra possibile è di casa altrove
– Grazie di cuore. Lettera aperta a Marco Paolini e Giovanna Marini
– In giustezza
– Spingiamo la carovana
– Dei compagni seri

2001
– La sede della politica
– Il sacro in sezione
– Umanità d’Africa in Bassa Padana: i ritratti di Giuseppe Morandi
– Vi racconto uno spettacolo fuori cartellone

2002
– L’assessore suon il violino all’osteria
– L’Istituto de Martino ha un grande passato. Avrà un futuro?
– Senti questa: cantavo in strada «Adeste fideles»…
– Ciao Bella, ti dedico questa canzone

2003
– La Storia e la storia
– Della gioia
– Addio Roberto Leydi. Tra i fondatori del Nuovo Canzoniere Italiano
– Ostruzionismo e sabotaggio
– Della memoria e della pace
– C’è l’ulivo e il sole
– La sindrome del mucchino
– Ma siamo veramente capaci di non essere razzisti?
– Dello sconcerto e dello sconforto
– Noi umani, 1965/1975. Nomi e cognomi
– Il suono della storia (spettacolo di Natale)

2004
– Com’è triste ora il San Silvestro milanese
– 25 marzo 2003 – 25 marzo 2004
– …Il passo duro, ma di montagna
– A voi gli «In/canti» di Sesto Fiorentino: musiche resistenti per tempi difficili
– Il manganello della memoria
– Cristo fra i vagabondi
– Caro Paolini, il tuo “Song n. 32” è roba da Brecht e ci voleva proprio, a Sesto
– Un’estate lontana, con la Rinalda
– Giuro: legge Dante meglio di Benigni
– No, non sto mica tanto bene
– Ciao Marlon. L’abbraccio di Ivan Della Mea
– Quando arriva l’uomo bianco

2005
– Tamburellar m’è dolce in questo mare
– Tempi bui, ci rincuorano i canti e risotti di Piàdena
– Cosa canti quando «Fischia il vento»?
– Muri bianchi a Trieste
– Riflessioni sulla “scordanza” la domenica delle Primarie
– Quei militanti di de Martino e Basaglia
– Quella notte di vigilia. Bergamo, 25 dicembre 1949. Natale con Tiglio

2006
– Alcune riflessioni a margine
– Tiremm innanz, Mario
– Mappa ragionata
– Intervista: Nonno, con te non mi annoio mai

2007
– Da Gramsci a Don Milani: educare alla vita pubblica
– La sorpresa che vorrei trovare nel mio uovo
– Il senso delle stragi e la voglia di vivere
– Chi ha ucciso l’Istituto Ernesto de Martino?
– Metafora pendolare
– Pesce, comunista tutti i giorni
– Gaetano Arfè. Un amico vero e un compagno costante
– Intervista: La ballata del crumiro alla porta 5. Ivan Della Mea apre ai suoi ricordi
– La mia cosa rossa è con falce e martello

2008
– Il Sessantotto resta nell’aria
– Intervista: Della Mea. «Milano te la canto io»
– Venne maggio. E festa sia, malgrado loro
– Il campo rom e il sindaco dello sgombero
– Incontro di generazioni sotto i castagni
– Caro Walter, do you remember?

2009
– Povertà e disagi di stagione
– Resistenze. Zone autonome da difendere
– Per dormire non basta avere sonno
– Le bombe che scoppiano ogni giorno
– Morte di un comunista
– [Ultimo scritto]

Arcicorvettocheincormistà
Francesca Chiavacci

Chi fa domande non morirà
Alessandro Portelli

Per gli 80 anni di Ivan

Ivan Della Mea - Milano, Italy, 25 giugno 1965 - Casa della Cultura - Mondo popolare e nuova canzone - Nuovo Canzoniere Italiano - Photo © Riccardo Schwamenthal / CTSimages.com - Phocus

Per festeggiare il compleanno di Ivan Della Mea, che venerdì 16 ottobre 2020 avrebbe compiuto 80 anni, gli Archivi della Resistenza di Fosdinovo hanno coordinato i lavori per realizzare un video corale di Cara moglie grazie ad Alessio Lega e al Canzoniere della Rivolta (Francesca Baccolini, Rocco Marchi, Sasà Sorace, Guido Baldoni, Massimo Furia). Nel video ci sono: Giovanna Marini, Paolo Pietrangeli, David Riondino, Sandra Boninelli, Pardo Fornaciari, Marino Severini (Gang), Cisco Bellotti, Gualtiero Bertelli, Isabella Ciarchi, Rudi Assuntino, Sara Modigliani, I Giorni Cantati di Calvatone e Piadena, Massimo Ferrante, Max Manfredi, Paolo Capodacqua, Franco Fabbri, Vincenzo Costantino CINASKI, Nevruz Salaì Joku, le donne del Coro Garibaldi d’assalto (Maria Grazia Fontani, Roberta Mariotti, Dalia Nocchi, Stella Romiti, Valentina Sovran, Marinò Zocchi), Biagio Accardi, Paolo Esposito Mocerino (E’ Zezi), Paolo Enrico Archetti Maestri e Eugenio Merico (Yo Yo Mundi), Carlo Muratori, De’ Soda Sisters, Maria Torrigiani, Scuola Popolare Di Musica Ivan Illich (Francesca Esposito e Nicola Guazzaloca), Ezio Noto, Bianca Giovannini “la Jorona”, Michelangelo Ricci, Massimo Germini, Andrea Parodi, Andrea Labanca, Antonio Lombardi, Canio Loguercio, Céline Pruvost, Giampiero Bigazzi, Davide Giromini, Dario Muci, Francesco Pelosi, Enrico Gastardelli Gas, Jonathan Lazzini, Marina Corti e Bruno Podestá, Massimo Donno, Matteo Procuranti, Maurizio Geri, Alessando D’Alessandro, Paolo Ercoli, Rocco Rosignoli, Daniele Sepe.

Con il video in omaggio a Ivan parte la campagna di sottoscrizione per sostenere la realizzazione di un CD a lui dedicato, realizzato da Alessio Lega e dal Canzoniere della Rivolta (Francesca Baccolini, Rocco Marchi, Sasà Sorace, Guido Baldoni, Massimo Furia), con altri ospiti speciali (come Riccardo Tesi, Daniele Sepe, Michelangelo Ricci, Davide Giromini, De’ Soda Sister). Un progetto degli Archivi della Resistenza e dell’Istituto Ernesto de Martino che potete sostenere seguendo le indicazioni della piattaforma “produzioni dal basso”.

Su youtube c’è una bella clip che mostra i lavori in corso.

L’Istituto de Martino, inoltre, sta realizzando un numero speciale della rivista Il de Martino dedicato a Ivan Della Mea, a cura di Antonio Fanelli e Mariamargherita Scotti, con un’antologia dei suoi scritti giornalistici risalenti al periodo 1993-2009 e uno “speciale” sulla “Popular music” degli anni ’80 con interventi di Alessandro Portelli e Jacopo Tomatis.

Vi terremo aggiornati!
Auguri Ivan!
Ci manchi!

Il de Martino 28/2018 – La trincea e i pascoli. Il socialismo di Emilio Lussu

Il de Martino 28-2018 - Copertina

Siamo felici di comunicarvi che è disponibile il nuovo numero della rivista «Il de Martino» (n. 28/2018)

La trincea e i pascoli. Il socialismo di Emilio Lussu.
Un documento inedito dalla nastroteca
dell’Istituto Ernesto de Martino

a cura di Antonio Fanelli e Valerio Strinati

Con una selezione di lettere, scritti e interventi parlamentari di Emilio Lussu

Interventi di: Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Gian Giacomo Ortu, Jacopo Onnis, Paolo Mencarelli, Angelino Mereu

In allegato il CD Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria. Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)

Con un inserto fotografico con materiali tratti dal Fondo Lussu del Museo storico Emilio e Joyce Lussu di Armungia

L’illustrazione di copertina è di Francesco Del Casino

Per ricevere la rivista scrivere a iedm@iedm.it

Un’intervista di Gianni Bosio a Emilio Lussu (8 maggio 1969), ritrovata presso l’archivio dell’Istituto Ernesto de Martino e rimasta fino a oggi inedita, offre l’occasione per riprendere il filo della riflessione su una delle figure più importanti dell’antifascismo e del movimento socialista nell’Italia del Novecento. Sollecitato dalle domande dell’intervistatore, Lussu, nel corso del colloquio, ripercorre i temi fondamentali del suo percorso politico e umano: l’infanzia, nel paese di Armungia, a contatto con il mondo dei pastori; la guerra e l’irripetibile esperienza della Brigata Sassari, prima matrice delle scelte politiche successive; il sardismo proletario, contadino e autonomista; l’antifascismo intransigente; la fondazione di Giustizia e Libertà e l’approdo al socialismo. Il tutto narrato attraverso il filtro dell’esperienza personale, tra storia e mito, sullo sfondo di una Sardegna in bilico tra passato e presente, tra la dissoluzione di una società agro-pastorale a base familiare e una modernità densa di contraddizioni e portatrice di nuovi conflitti.
Accompagnano l’intervista i commenti e le analisi di Francesco Bachis, Giuseppe Caboni, Pietro Clemente, Angelino Mereu, Jacopo Onnis, Gian Giacomo Ortu, nonché un’antologia di testi comprendente il carteggio inedito di Emilio Lussu con Gianni Bosio e altri esponenti delle Edizioni Avanti!, che documenta un rapporto intenso di collaborazione, scambi e proposte, e altri interventi, di varia natura, che si riconducono, direttamente o indirettamente, alle questioni trattate nell’intervista e nelle lettere, dall’origine e natura del banditismo sardo al Piano di rinascita dell’Isola e all’attuazione dell’autonomia, dal rapporto di amicizia con Antonio Gramsci alla Resistenza e all’antifascismo.
Il volume è stato realizzato grazie a un finanziamento del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, con il contributo di Publiacqua e dell’Acsit (Associazione culturale sardi in Toscana) di Firenze e il patrocinio del Circolo “Peppino Mereu” di Siena, della Fasi (Federazione Associazioni Sarde in Italia) e della Regione Autonoma della Sardegna.

Indice

INTRODUZIONE
Antonio Fanelli, Valerio Strinati

Prima Parte

“IO SONO ARRIVATO NELLA MIA VECCHIAIA AD AVERE UNA COSCIENZA CHE CONSIDERO RIVOLUZIONARIA”
Gianni Bosio intervista Emilio Lussu (Roma, 8 maggio 1969)

Interventi di:

MITO DI LUSSU E DINTORNI. NOTE SU UN’INTERVISTA
Francesco Bachis

“DI NOTTE ASCOLTAVO I DISCORSI DEI SOLDATI, CONTADINI E PASTORI … È LÌ CHE NASCE IL MONDO”
Giuseppe Caboni

EMILIO LUSSU TRA STORIE (DI PAESE) E STORIA (VERA)
Angelino Mereu

LA «GUERRA DEI SARDI»
Jacopo Onnis

IL DISCORSO DI EMILIO LUSSU SULL’AUTONOMIA
Gian Giacomo Ortu

LE LEGGENDE DEL LEGGENDARIO EMILIO
Pietro Clemente

Seconda Parte

EMILIO LUSSU E LE EDIZIONI AVANTI!

EDUCARE ALLA DEMOCRAZIA E AL SOCIALISMO: RECENSIONI E PROPOSTE EDITORIALI DI EMILIO LUSSU
Paolo Mencarelli

UNA SELEZIONE DI LETTERE DALL’ARCHIVIO STORICO DELLE EDIZIONI AVANTI!-DEL GALLO

UNA ANTOLOGIA DI BRANI DI EMILIO LUSSU
– recensione di F. Nitti, Il Maggiore è un rosso (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1953), su «Il Paese», 1953
– recensione di P. Caleffi, Si fa presto a dire fame (Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954), su «l’Avanti!», 1954
– La Resistenza è l’anima e la bandiera del Partito perché è storia di un popolo che lotta per la sua libertà (Relazione al Comitato centrale del PSI, 13 luglio 1954), in «l’Avanti!» 14, aprile 1954
– Carteggio Gramsci-Lussu, in DOMENICO ZUCÀRO, Vita del carcere di Antonio Gramsci, Milano-Roma, Edizioni Avanti!, 1954
– Premessa e Conclusioni di Emilio Lussu, in Sardegna. Piano Rinascita e svolta economica, Milano, Edizioni Avanti!, 1963
– Ricordo di Vincenzo Milillo, in VINCENZO MILILLO, Scritti e discorsi sull’agricoltura e il Meridione, Milano, Edizioni del Gallo, 1969

APPENDICE
DUE DISCORSI PARLAMENTARI DI EMILIO LUSSU

NOTA INTRODUTTIVA
Valerio Strinati

– Commemorazione di Antonio Gramsci nel decimo anniversario della morte (discorso tenuto all’Assemblea Costituente nella seduta del 28 aprile 1947)
– Il brigantaggio in Sardegna (Senato della Repubblica, seduta del 16 dicembre 1953)

Indice del CD allegato

1) “Noi siamo un po’ come i nostri antenati”: il nuraghe di Armungia
2) “Ho due coscienze io, una barbarica e una modernissima”
3) “Lussu è fatto per capeggiare una grande rivoluzione contadina”
4) “L’uomo della montagna è un uomo libero”
5) “La Brigata è quella che ha creato il Partito Sardo d’Azione”
6) “Io la notte ascoltavo i discorsi dei soldati”
7) “La Brigata Sassari non può abbandonare le armi”
8) “Chi ruba deve essere fucilato”: i comitati di squadra e la giustizia popolare nella Brigata Sassari
9) “Arrivai al Tagliamento senza perdere un soldato”
10) “Io in guerra certi ordini non li eseguivo! Io non porto il mio battaglione al massacro”
11) “Io sono arrivato nella mia vecchiaia ad avere una coscienza che considero rivoluzionaria”
12) “Tu Gramsci lo hai conosciuto?”
13) “La nostra teoria del socialismo rurale”
14) “Il primo sciopero dei pastori salariati”
15) I pastori: “un mondo di una solitudine terribile”
16) Gerghi e linguaggi: pastori, ramaioli e zingari
17) “Sono i pastori i veri rappresentati popolari”
18) “Il popolo sardo si sta spegnendo come il popolo côrso”
19) “I pastori erano uomini liberi”
20) I fucili, le stelle e le erbe medicinali: “il pastore è un uomo completo”
21) Le feste e la religiosità
22) “La morte di mio padre”

Il de Martino 26-27/2016-2017 – Il canto sociale e la popular music

Siamo molto felici di comunicarvi l’uscita del nuovo numero (26-27/2016-2017) della nostra rivista «Il de Martino».

Il canto sociale e la popular music
Culture e politica dal rock alle musiche migranti:
un’antologia di scritti di Alessandro Portelli

a cura di Antonio Fanelli

Con interviste a Sara Modigliani, Daniele Sepe e Marino Severini (Gang) e uno speciale su Sandra Mantovani (in allegato il CD E per la strada, 1967)

Copertina de «Il de Martino» 26-27

Per richiedere la rivista scrivere a iedm@iedm.it.
Contributo 15 euro più 1,28 per spese di spedizione. Per i soci iscritti all’IEdM il contributo è di 7,50 euro più 1,28 per la spedizione.
Pagando tramite bollettino potete utilizzare il c.c.p. n° 23726201 intestato a Istituto Ernesto de Martino, oppure effettuare un bonifico bancario a favore dell’Istituto Ernesto de Martino tramite il seguente IBAN: IT52B0616038100000025068C00 (Cassa di Risparmio di Firenze, filiale di Sesto Fiorentino). In entrambi i casi la causale sarà “Contributo per numero 26”.

INDICE

  • Introduzione, Antonio Fanelli
  • Dal rock alle musiche migranti, un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music
    • Elvis Presley è una tigre di carta (ma sempre una tigre) (1978)
    • Cultura operaia, condizione giovanile, politicità del privato: ipotesi per una verifica sul campo (1979)
    • Tipologia della canzone operaia (1983)
    • Cristiani che bevono birra. La country music e le ambiguità della cultura operaia in America (1984)
    • La memoria della pizzica (2002)
    • La tarantella dei baraccati e il blues di Robert Johnson: l’io lirico e l’improvvisazione poetica nella cultura popolare (2002)
    • Il testamento dell’avvelenato e il riscatto della bella: ballata popolare e cultura europea (2010)
    • Ospiti: tre voci migranti in Italia (2014)
  • Un colloquio con Sandro Portelli sul canto sociale e la popular music, “Dai Pogues in poi ho iniziato a vedere il bicchiere mezzo pieno”, a cura di Antonio Fanelli
  • Il canto sociale oggi: collettivi musicali, crowdfunding e cori multietnici, a cura di Antonio Fanelli
    • “Si pronuncia crowdfounding ma di fatto è la cassa comune”, intervista a Marino Severini (Gang)
    • “Uno non può mica pensare solo a esibirsi! Parliamo dei bambini”, intervista a Sara Modigliani
    • “Perché pretendi di fare musica come se vivessi cento anni fa? Parla come mangi, canta come vivi”, intervista a Daniele Sepe
  • Uno speciale dedicato a Sandra Mantovani, a cura di Cesare Bermani e Filippo Colombara
    • Sandra Mantovani. La voce che ha cantato l’Italia popolare del Nord, Cesare Bermani
    • Fare in modo che dalla base venga il materiale, la ricerca, la riproposta. Un’intervista con Sandra Mantovani sull’attività dell’Almanacco Popolare, a cura di Cesare Bermani
    • I modi interpretativi del canto popolare (1965-1970), Sandra Mantovani
    • I dischi di Sandra. Discografia 1961-1976, a cura di Filippo Colombara
    • Gli stili della civiltà contadina non riguardano la «nuova canzone urbana»?, Cesare Bermani
    • Testi delle canzoni del CD audio, trascrizioni a cura di Sandra Mantovani
    • Indice del CD audio

Quarta di Copertina

Un’antologia di scritti di Alessandro Portelli sul canto sociale e la popular music che si apre con un lungo racconto critico e biografico sull’impatto del rock nell’Italia degli anni ’50 e ’60 e prosegue con un articolo dedicato alle culture giovanili e alla crisi dei linguaggi politici tradizionali con il movimento del ’77. La raccolta procede con un saggio esemplare sulla tipologia della canzone operaia, un testo fondativo per la riflessione critica sui rapporti tra il canto sociale e la cultura di massa, quel terreno mobile, di scambi e di conflitti tra produzione egemone, creatività orale e culture popolari che Portelli prende in considerazione a partire dal confronto serrato tra la storia culturale degli Usa e quella dell’Italia: un filo rosso che lega tutti gli articoli e si sviluppa, soprattutto, grazie alla ricchezza dei materiali di ricerca sulla storia operaia di Terni, un cantiere ininterrotto di ricerca e di intervento nel territorio che dura da molti anni e che sta al centro delle riflessioni sulla storia orale e la sua metodologia, il campo di lavoro da cui parte anche la riflessione critica sul canto sociale e le sue trasformazioni. L’antologia prosegue con un articolo (forse più noto e facilmente reperibile) sulla radicata quanto ambigua natura di classe di un genere discografico come il country; si passa, poi, nel decennio successivo, all’osservazione attenta e curiosa dell’esplosione della pizzica salentina, fino alle riflessioni, a cavallo tra critica letteraria e sociologia della cultura, sulla diffusione e le trasformazioni, su scala globale, della ballata narrativa, del blues e dello stornello; e, infine, un nuovo cantiere di ricerche e di attivismo culturale con il lavoro sulle musiche migranti del Circolo Gianni Bosio di Roma.

Le radici con le ali

Siamo particolarmente felici di comunicarvi l’uscita del DVD Le radici con le ali. Franco Coggiola, vent’anni dopo, supplemento al n. 25 della rivista «Il de Martino»

Le radici con le ali - DVD

Un’idea di Stefano Arrighetti
Materiali video e montaggio: Claudio Cormio
Selezione dei testi: Antonio Fanelli
Progetto Grafico: Quartopiano studiodesign, Firenze
Grazie alla collaborazione di Vittoria Fiora, Sandra Boninelli, Maria Valeria Della Mea, Giovanni Chessa, Riccardo Schwamenthal e degli Archivi della Resistenza di Fosdinovo
Stampato da CD Star, Castenaso (Bologna)

Indice del DVD (durata 70 min.)

  • Via Melzo, 9, riprese in 16 mm di Nereo Rapetti (1979)
  • Prima del Concerto, Torino, Teatro Alfieri, riprese di Isabella Ciarchi (1994)
  • Intervista a Franco Coggiola, di Christian Lorre (Sesto Fiorentino, 1995)
  • Speciale: le canzoni cantate da Franco Coggiola (per gentile concessione di Ala Bianca SRL / Bella Ciao SRL)
    1. Or che innalzato è l’albero
    2. Numi voi siete spietati
    3. Curagi fiöi
    4. Amore ribelle
    5. Miseria, miseria

Indice del libretto (40 pp.)

  • Istituto Ernesto de Martino, Introduzione
  • Claudio Cormio, Francis Ford Coggiola
  • Cesare Bermani, Un intellettuale calato nell’oralità
  • Due scritti di Franco Coggiola
    • Per un rilancio dell’Istituto
    • Consigli pratici per una buona registrazione di interviste e storie di vita
  • Ricordi e testimonianze di Paolo Pietrangeli, Giovanna Marini, Ivan Della Mea, Sandro Portelli, Peppino Marotto
  • Fotografie di Vittoria Fiora, Riccardo Schwamenthal, Gianmaria Vergano

Dall’Introduzione

Dopo vent’anni, ci siamo detti, è giunto il tempo per un ricordo collettivo di Franco Coggiola, il pilastro che ha retto per anni le sorti dell’Istituto Ernesto de Martino. Una buona e doverosa occasione per riflettere sulle scommesse e le intuizioni di Franco e provare a fare qualche bilancio. Abbiamo iniziato a farlo, in una domenica di settembre a Piadena, in un luogo speciale, la casa del “Micio” e della Lega di Cultura, ma ci siamo resi conto, ben presto, che la vita e le opere di Franco Coggiola mettevano a dura prova i nostri tentativi di razionalizzazione del suo lavoro. Infatti, il suo straordinario e variegato impegno in qualsiasi ambito di attività dell’Istituto de Martino (la ricerca e la catalogazione, l’ideazione e la cura degli spettacoli, il montaggio dei dischi e la programmazione editoriale, il lavoro culturale e l’ordito di relazioni e dialoghi umani e politici) non riesce a stare dentro a un libro o a un disco. Forse è l’Istituto stesso, come laboratorio collettivo, la testimonianza vivente del lavoro e della vita di Franco Coggiola. Non a caso, l’unico testo sistematico e ragionato di catalogazione della nastroteca dell’Istituto, realizzato nel 1986, grazie all’Università di Urbino, è una narrazione così fluida e intensa da somigliare più a una autobiografia collettiva stesa da Franco a nome di tutti, piuttosto che a un impersonale e filologico inventario d’archivio.
Le radici con le ali. Franco Coggiola vent’anni dopo non è un’opera esaustiva che intende ripercorre in senso diacronico tutta l’opera di Franco Coggiola, ma non è soltanto una raccolta di ricordi e di testimonianze dei suoi amici e compagni più cari; è piuttosto il tentativo di mettere in evidenza alcuni degli aspetti più rilevanti e attuali del suo lavoro come ricercatore e organizzatore di cultura. Il senso più intimo e profondo del DVD e della scelta dei materiali video è tratteggiato con acume e ironia da Claudio Cormio, mentre una riflessione ampia e critica del lavoro di ricerca di Franco si deve all’articolo di Cesare Bermani che vi riproponiamo assieme a due testi dello stesso Coggiola che ci aiutano a fare il punto sulla storia dell’Istituto nel passaggio da Milano a Sesto Fiorentino e a seguire un maestro della ricerca sul campo nel racconto degli aspetti più importanti del lavoro con le fonti orali. Infine, uno “speciale”: alcune canzoni interpretate da Franco e pubblicate nei “Dischi del Sole”, impreziosite delle immagini (selezionate dalla moglie Vittoria Fiora, che ringraziamo con affetto) che lo ritraggono nella vita e nel lavoro.
La capacità di Franco Coggiola di proiettare il lavoro dell’Istituto de Martino nel futuro è stata una vera e propria scommessa, in gran parte vinta. La memoria del canto sociale dopo l’oblio degli anni Ottanta si è trasmessa ad altre generazioni diventando un patrimonio collettivo, mentre la ricerca con le fonti orali e la prospettiva della storia dal basso, dopo anni di polemiche e di ostracismi, sono oggi una pratica consolidata sia della ricerca militante sia di quella accademica. Se nel lungo periodo si possono cogliere questi importanti risultati, sempre invariata resta, invece, la fatica quotidiana nel tenere assieme tutte le attività e le varie anime dell’«officina della memoria e della storia», come amava chiamarla Ivan Della Mea. Al crescente e diffuso interesse di giovani musicisti e di nuovi ricercatori fa da contraltare la perdita quasi irreversibile di interlocutori politici e l’attesa ormai vana di iniziative istituzionali coerenti e non rapsodiche rispetto alle politiche culturali e al patrimonio immateriale. Ma con l’ostinazione, la passione e la tenacia di chi ci ha preceduto proseguiamo il nostro lavoro e ci prepariamo a festeggiare i 50 anni di vita dell’Istituto de Martino, un traguardo speciale che dedichiamo con affetto e con riconoscenza alla memoria di Franco Coggiola.

Come acquistare il DVD

Il DVD costa 10 Euro, più 2 Euro per le eventuali spese postali. Potete comprarlo direttamente in sede oppure ordinarlo previa versamento sul c.c.p. 23726201 intestato a Istituto Ernesto de Martino, oppure previa bonifico bancario a favore dell’Istituto Ernesto de Martino tramite il seguente IBAN: IT52B0616038100000025068C00 (Cassa di Risparmio di Firenze, filiale di Sesto Fiorentino). In entrambi i casi la causale sarà «Contributo per “Le radici con le ali”».